“Proprio come te” di Nick Hornby: innamorarsi ai tempi della Brexit

di Giulia Ceirano | 17.09.2020

"Proprio come te" è il nuovo romanzo dell'autore inglese Nick Hornby: una storia d’amore nata nella Londra della Brexit. I protagonisti sono una donna di quarantun'anni, madre e insegnante, e un ventiduenne di colore, che ci insegnano che non sempre, per essere felici, è necessario trovare una persona “proprio uguale a noi” - L'approfondimento


Tra gli autori contemporanei, Nick Hornby è uno di quelli in grado di ritrarre il nostro tempo attraverso infinite forme, ma con una puntualità e una leggerezza che sono certezze.

Inglese di Redhill, contea del Surrey, ma trapiantato a Londra, Hornby è scrittore, sceneggiatore, critico musicale e letterario, famoso, tra le altre cose, per le sue opere Febbre a 90°, Un ragazzoAbout a boy ed È nata una star?, tutte pubblicate in Italia da Guanda e adattate anche per il grande schermo.

Nick torna ora in libreria con un nuovo romanzo dal titolo Proprio come te. Anche questa volta, lo scrittore inglese racconta il nostro oggi con la determinazione di chi sa analizzarlo, l’umanità di chi vuole viverlo e l’ironia di chi riesce a non prendersi troppo sul serio.

La storia è quella di un amore nato nella Londra della Brexit. Ma quella di Proprio come te è una relazione straordinaria almeno quanto la situazione politica del Paese, confuso, incredulo e diviso dopo il risultato del referendum.

I protagonisti sono Lucyinsegnante quarantunenne, mamma di due bambini ed ex moglie di un uomo alcolizzato e inetto – e Josephventiduenne di colore, diviso tra troppi lavori per capire davvero quale far diventare il mestiere della propria vita.

I due si conoscono nella macelleria del quartiere borghese in cui Lucy vive e Joseph lavora nel finesettimana, quando non suona o non insegna al centro sportivo. Il loro rapporto inizia con Joseph che diventa il babysitter dei figli di Lucy, prosegue tra domande e distanze e finisce regalandoci una morale moderna, la stessa stampata sulla quarta di copertina del libro, che sostituisce al classico “alla fine vissero felici e contenti” un più contemporaneo “alla fine vivono senza pensare troppo al futuro”. Sullo sfondo, la Brexit.

Attraverso la relazione tra Lucy e Joseph e in particolare attraverso le loro presunte differenze, emergono le divergenze del popolo inglese e gli aspetti più controversi della situazione politica del Paese a partire dalla primavera del 2016, appena prima del referendum, fino a quella del 2019.

Al tema Brexit se ne intrecciano altri, attuali e quotidiani: il senso di inadeguatezza di una donna con vent’anni e due figli in più rispetto al proprio giovane e curioso compagno; ma anche il senso di inadeguatezza di un ragazzo con vent’anni di esperienze, incontri e successi in meno della propria compagna; il rapporto tra due donne della stessa età, una madre e una fidanzata, e quello tra tre ragazzi con interessi simili, due figli e un fidanzato; e poi ancora la relazione tra una donna bianca della “Londra bene” e un ragazzo di colore dei quartieri popolari e, con loro, l’incontro tra i rispettivi mondi e ideologie.

Ma, soprattutto, viene fuori una particolare leggerezza, quella dei rapporti che non si soffocano e che sanno ascoltarsi: “Lei non gli aveva mai fatto pressione, ma forse le persone non sono fatte per sopportare pressioni e, di conseguenza, ogni giorno portava il piacere della compagnia e della condivisione dei figli, e ogni settimana portava i piaceri del sesso, qualche volta anche più spesso”.

Questa enorme istantanea è restituita al lettore con ironia dalla voce narrante dell’autore che accompagna i discorsi diretti, li commenta, interpreta e mette in discussione gli atteggiamenti dei protagonisti, oltre a tirare le fila della vicenda romantica e di quella politica, dando voce a entrambi gli schieramenti.

Le 368 pagine del libro volano così via tra dialoghi ragionati, battute senza filtri, confronti perfettamente credibili, molto divertimento e un po’ di romanticismo.

“E forse in questo non c’era il futuro, ma c’era il presente, e proprio in questo consiste la vita”

Fonte: www.illibraio.it


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