Quali sono gli esordi narrativi del 2022 da non perdere? Lo speciale de ilLibraio.it dedicato alle scrittrici e gli scrittori che debutteranno nel corso dell'anno
Quali sono gli esordi più attesi del 2022 nella narrativa italiana (con un occhio particolare per le uscite della prima metà dell’anno)? Quali le scrittrici e gli scrittori che debutteranno in libreria nel corso dell’anno? Torna lo speciale de ilLibraio.it dedicato ai debutti e alle voci letterarie emergenti, in cui i titoli non sono posti in ordine di importanza e in cui trovano spazio romanzi di genere (noir e thriller in particolare, ma anche storici, distopie e fantasy), narrazioni autobiografiche e opere letterarie generazionali, di formazione o sperimentali.
Iniziamo questa rassegna di esordi del 2022 con La bambina sputafuoco, in uscita a febbraio e su cui punta Garzanti. Laureata in Filosofia con una tesi sulla morte, Giulia Binando Melis dà voce a Mina, raccontando una storia che conosce fin da quando è bambina. E lo fa con una lingua riconoscibile sin dalle prime pagine: Io mi chiamo Mina e mi piacciono molte cose: denti di leone, tonno in scatola, libri, ricotta, lucciole e soprattutto i draghi, e le fiamme che escono dalla loro bocca. I draghi nessuno li uccide, sono fortissimi e per questo io mi sento una di loro, infatti la prima volta che ho visto Lorenzo non mi sono neanche spaventata. Lui era infuriato, urlava forte e mi ha lanciato un’occhiataccia. Ma io lo so che era solo molto arrabbiato, come me. Stare qui non ci piace per niente e questo è stato un ottimo motivo per diventare amici. Insieme facciamo sul serio. Siamo davvero due brutti ceffi e di fronte a noi se la danno tutti a gambe, perfino la paura. Il nostro mondo ha le regole che abbiamo deciso: ci sono mostri dentro i laghi, gnomi che aspettano il diploma di magia, gocce d’acqua che diventano animali fantastici e licantropi che esistono davvero. Chi non ci crede noi non lo ascoltiamo perché nonostante quello che dicono gli adulti, questa non è immaginazione. Questa è la realtà. Quella migliore per mettere a punto il nostro piano segreto. Un piano di fuga coi fiocchi. Perché io e Lorenzo dobbiamo scappare. Andarcene via dall’ospedale dentro cui viviamo ormai da troppo tempo e raggiungere il mondo fuori. Perché quando rivedremo il cielo, ogni cosa cambierà. Perché quando siamo insieme non ci batte nessuno…
Giulia Baldelli, nata a Fano nel 1979, dal 1998 si è trasferita a Bologna, dove si è laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Vive con il marito e i tre figli. Nel suo primo libro, L’estate che resta, in uscita il 20 gennaio per Guanda, narra una storia d’amore totalizzante, in cui al centro vediamo un triangolo amoroso tra tre amici: la determinata e razionale Giulia, la fragile e selvaggia Cristi, e infine lui, Mattia. Tra gelosie, ritrovamenti, equilibri che si rompono e si ricostituiscono, seguiamo le vite di questi tre protagonisti che si amano disperatamente e senza regole.
Ad aprile 2022 in casa e/o si attende il debutto di Irene Graziosi. Nata a Roma nel 1991, l’autrice ha studiato psicologia e neuroscienze, e ha poi iniziato a collaborare con Vice Italia, con cui ha ideato e condotto alcuni mini documentari e la serie web La Prima Volta. Nel 2018 affianca la youtuber Sofia Viscardi e insieme fondano VENTI, di cui è direttrice dei contenuti e autrice. Il romanzo, stando alla presentazione, narra la storia di un incontro importante, che trasforma le vite di due ragazze e che apre a riflessioni su un’intera generazione.
In casa Einaudi si punta sul’esordio di Francesca Valente: Altro nulla da segnalare ha vinto, all’unanimità, il Premio Calvino 2021, ed è un testo corale che intreccia storie di pazienti, psichiatri e infermieri di uno dei primi “reparti aperti” di un grande ospedale italiano. La vincitrice, nata ad Asti nel 1974, vive attualmente a Torino. Ha studiato giapponese a Ca’ Foscari di Venezia e Arte Contemporanea all’UCLA (University of California, Los Angeles), ed è vissuta in Giappone. È stata traduttrice dall’inglese, dal francese e dal giapponese. E ha scritto il libro per bambini Il miele. Tutti i segreti delle api (Slow Food Editore, 2010); dal 2014 è copywriter in un’agenzia di pubblicità.
Nel 2022 sempre per Einaudi (Torino) arriva anche il debutto narrativo della poetessa Alba Donati (pseudonimo di Alba Franceschini): il suo La libreria sulla collina è stato già venduto in dieci paesi prima della pubblicazione, ed è ambientato in un paesino sperduto, dove una libreria diventa da subito luogo di elezione, accogliente soprattutto per l’anima. Le giornate, nella libreria sulla collina, sono piene di calore, di vite e storie, fili di parole che legano per sempre. L’autrice, toscana, alla presidenza del Gabinetto Scientifico Letterario “G.P: Vieusseux”, si occupa di organizzazione e comunicazione in ambito culturale. Nel 2020 ha lasciato Firenze per dedicarsi a un progetto nuovo: aprire a Lucignana, suo paese di nascita (abitato da 170 persone), una libreria-cottage con giardino.
A proposito di esordi del 2022, Einaudi Stile Libero già da mesi ha annunciato l’uscita, che dovrebbe arrivare nel corso dell’anno, del romanzo di Beatrice Salvioni, La Malnata, che pure narra la storia di un’amicizia femminile: quella tra Francesca, che viene da una famiglia borghese, e Maddalena, considerata dall’intera comunità una “malnata”, cioè una che porta disgrazie. Una storia sull’alleanza tra donne, che parla di ribellione al sopruso e al sessismo. L’autrice, nata a Monza nel 1995, si è diplomata alla Scuola Holden e i diritti del suo esordio sono già stati acquisiti all’estero.
Sempre dal master della Scuola Holden viene Francesca Zupin, nata a Trieste e laureata alla Bocconi. L’autrice del romanzo d’esordio Salvamento, in uscita per Bollati Boringhieri a febbraio, lavora in un’università scientifica internazionale in Medio Oriente. Parlando di questo debutto, la scrittrice Elena Varvello ha sottolineato: “Quando le vite dei protagonisti di un romanzo diventano in qualche modo le nostre, allora quel romanzo è davvero un romanzo. Ma quando questo succede e, nello stesso tempo, il linguaggio è una sorpresa, un’aria nuova, puro ossigeno, allora quel romanzo è davvero un romanzo…”. E veniamo alla storia che Zupin racconta, senza fare sconti ai suoi tre protagonisti: Giulio è un tredicenne gracile e appassionato di libri quando, in una lunga estate condivisa al campeggio, si innamora di Stella, figlia della nuova compagna del padre vedovo. Stella è diversa da lui: forte, raffinata, ribelle. Negli anni a venire, convivendo nella stessa casa, i due ragazzi passano dall’essere un po’ fratelli a fidanzati, ma non senza sofferenza: la famiglia li osteggia, in particolare il padre di Giulio, irascibile e deluso, che al figlio ha sempre preferito uno dei suoi amici: Bobo, veloce sulle moto e con le parole, che si sente un nuovo Rimbaud. Anche Stella è da sempre attratta da Bobo, ma il loro rapporto non si è mai trasformato in una vera relazione. Stella, alla perenne ricerca di qualcuno che la salvi da Bobo e da se stessa, pare aver trovato in Giulio il candidato perfetto. Eppure, a un passo dalle nozze, rinuncia alla tranquillità per inseguire l’emozione…
Tra gli esordi del 2022, atteso anche il debutto di Jacopo De Michelis, in uscita a inizio gennaio per Giunti con il thriller La stazione. L’autore è un nome noto nell’editoria: traduttore, curatore di antologie e consulente editoriale, lavora infatti per la casa editrice veneziana Marsilio, e su Instagram è anche seguito in veste di fotografo. La trama ci porta a Milano, nell’aprile 2003: Riccardo Mezzanotte, giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c’è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un’impresa tutt’altro che facile. Le sue ricerche si incrociano con quelle della ventenne Laura Cordero, che nasconde un segreto, “il dono”, che lei però considera una maledizione. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati…
Giuseppe Festa non è un esordiente assoluto, anzi ha pubblicato con successo diversi libri per ragazzi. Rientra in questa selezione di esordi del 2022 perché a gennaio Longanesi proporrà il suo debutto nel thriller, Una trappola d’aria. Laureato in Scienze naturali, Festa si occupa di educazione ambientale ed è fondatore e cantante dei Lingalad; oltre che protagonista e sceneggiatore del premiato film documentario Oltre la frontiera, è autore di reportage sulla natura trasmessi dalla Rai. Nel suo romanzo porta il lettore in un’ambientazione nordica, in cui si muove un serial killer, che costringe l’ex ispettore di polizia Marcus Morgen, mutilato nel corpo e nell’anima, e la giovane ricercatrice italiana Valentina Santi, a fare i conti con il loro passato…
Anche HarperCollins Italia punta sugli esordi nel 2022, con il debutto di un thriller, quello di Barbara Petronio: classe ’73, è una sceneggiatrice affermata: ha scritto le serie Romanzo Criminale e Suburra e ha firmato film come ACAB e Indivisibili (per il quale ha vinto il premio David di Donatello per la sceneggiatura). A marzo esce Neve rossa, il suo primo romanzo, in cui una giovane coppia deve ricostruirsi la vita dopo una terribile tragedia. Ma nel paesaggio cupo e freddo dell’Appennino toscoemiliano i fantasmi torneranno a bussare e le apparenze lasceranno il posto a terribili verità nascoste.
Dal thriller alla distopia: sempre parlando di esordi in casa HarperCollins Italia, a febbraio è il primo romanzo di Andrea Delogu, Contrappasso. Conduttrice radiofonica e televisiva in ascesa, Delogu nel libro presenta un’umanità sull’orlo dell’estinzione: chiunque uccida un essere vivente, muore immediatamente della stessa morte inflitta all’animale, sia esso una zanzara, un maiale o un pesce. Una giovane giornalista indaga sullo strano fenomeno…
Come si può colmare il vuoto della solitudine quando ti avvolge da ogni lato come il mare avvolge uno scoglio? Se lo chiede il protagonista di Ogni creatura è un’isola, esordio di Andrea De Spirt in libreria a febbraio per il Saggiatore. L’autore, classe ’89, è nato a Venezia e vive a Milano: nel suo primo libro “dona una nuova lingua alla solitudine”: “Non tutto quello che dici sull’isola rimane sull’isola. Dipende dal vento”.
A maggio è il turno delle 25enne veneziana Fosca Salmaso, con Mia sorella, romanzo d’esordio pubblicato sempre da Il Saggiatore. Ci troviamo di fronte a una storia in cui sulla scena compaiono quasi solo donne: donne morse dalla vita, disperate e allo stesso tempo in attesa di qualcosa. Una madre che ha perso una figlia e una sorella che ha perso la sua gemella. Entrambe sconvolte dalla tragedia, pensano di non poter più tornare a vivere, ma non sanno che – forse – l’arrivo di una nuova ragazza potrebbe aiutarle a recuperare tutto quello che prima avevano perduto.
Cambiamo ancora genere per parlare di un fantasy: quest’estate Tea proporrà Di cenere e ombra, esordio di Valentina Pinzuti, già protagonista al torneo letterario IoScrittore. La storia?
Nei bassifondi di Eidinn, corrotta capitale dell’impero di Calydon, si muove Mys, una ashling, cioè persone dalle abilità soprannaturali che sono da secoli cacciate e vendute poi al mercato nero. Per sfuggire alla cattura dovrà allearsi, seppur riluttante, con Liam, un lottatore di strada convinto che proprio lei possa essere la chiave per scoprire la verità sulla morte del fratello. Ma alcune verità sono pericolose da rivelare… Una giovane voce della narrativa fantastica italiana, in cui la casa editrice crede molto.
Ancora un debutto in casa Garzanti a gennaio con Enrico Losso, nato a Ferrara nel 1974, che in Dove si nascondono le rondini narra l’amicizia tra un ragazzo e una donna misteriosa, sullo sfondo degli anni di piombo: Lamberto, figlio di un carabiniere, incontra per caso Irene, brigatista. Nella trama la tensione cresce fino al giorno in cui accade qualcosa che nessuno dei due potrà mai più dimenticare e che li farà scontrare con la realtà, trasformando per sempre la loro amicizia…
In casa Rizzoli si punta su La pittrice di Tokyo, il primo romanzo di Sarah I. Belmonte, in libreria a fine gennaio: ispirandosi alla biografia della pittrice Tama Kiyohara che, dopo aver sposato un siciliano, trascorse più di trent’anni a Palermo, l’autrice racconta la storia di Jolanda, ragazza siciliana degli anni ’30, che si mette sulle tracce dell’artista giapponese per scoprire un modo diverso di intendere l’arte, la vita e la femminilità. Una narrazione sull’amore per la libertà, ambientata a cavallo tra due Paesi, durante il periodo delle leggi razziali e sotto la minaccia di una nuova guerra.
Alice Bignardi è nata a Roma e vive a Milano, dove scrive per un’agenzia di comunicazione e collabora all’associazione culturale Seal Factory. A febbraio e/o pubblica il suo debutto narrativo, La buona educazione: da quando Lisa ha più o meno sei anni è costretta a trasformarsi in una spugna per assorbire la cascata di insegnamenti con cui la madre la travolge ogni giorno. La loro relazione non si evolve mai, finché la donna non si ammala. Di lei e sua madre insieme Lisa ricorda vividamente soltanto il momento più triste della sua vita, vagamente tutto il resto. Un garbuglio di ciò che è accaduto e avrebbe voluto accadesse. Quella raccontata dal romanzo, infatti, è la storia della malattia di sua madre, non com’è accaduta realmente, ma come la ricorda sua figlia. Due cose completamente diverse.
Nuovi esordi per il 2022 anche in casa Sellerio, editore che nel 2021 ha proposto uno dei debutti italiani più interessanti, quello di Bernardo Zannoni con I miei stupidi intenti (qui la nostra intervista). L’anno si apre con quello, a febbraio, di Mattia Corrente, classe ’87, siciliano, laureato in Filosofia e scienze umane, già ghostwriter per alcune case editrici. La fuga di Anna racconta di una moglie che, dopo una vita passata accanto al marito, esce di casa e scompare. Trascorso un anno, il marito decide di lasciarsi tutto alle spalle, quella casa, l’isola in cui ha abitato, Stromboli, gli oggetti cari e le abitudini quotidiane, per mettersi in viaggio alla ricerca di lei. Inizia così un pellegrinaggio per la Sicilia. A fare da contraltare alla voce di Severino è il racconto di una donna che ha obbedito all’ordine perentorio della madre: una femmina nasce per diventare moglie di un uomo e madre di un figlio. Questo è stato il destino di Anna, ma ora che la sua vita è al tramonto, compiuto quel tragitto indissolubile di moglie e di madre, Anna ha guardato avanti, ha scrutato se stessa ed è sparita nel nulla. E finalmente è libera, come voleva suo padre, che ha abbandonato la famiglia quando lei era ancora una ragazzina…
Restiamo nell’isola. A febbraio esce per Fazi Paolo Pintacuda, sceneggiatore, figlio dell’operatore che ispirò il personaggio di Nuovo Cinema Paradiso del premio Oscar Giuseppe Tornatore: Jacu viene presentata come una storia visionaria che segue il destino rocambolesco del protagonista, trascinato nel buio della Grande Guerra. Nella trama emergono gli scorci di una Sicilia arcaica e perduta, tra superstizione, invidie, rancori, generosità e speranza.
Nel 2022 sono due gli esordi per Terrarossa edizioni: nel primo semestre esce Ragazza senza prefazione di Luca Tosi, un romanzo che ha per protagonista un ventisettenne della provincia romagnola; lavoro nessuno, pensieri e parenti troppi, fisse una sola: Lei. Nel secondo semestre è la volta di Mia e la voragine di Diana Ligorio, una favola contemporanea che ricorda un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie al di qua dello specchio.
Nata a Bratislava nel 1978, Jana Karšaiová ha vissuto a Praga, a Ostia e a Verona, dove ha lavorato come attrice. Dopo una lunga assenza, ha ripreso a lavorare in campo teatrale conducendo laboratori e iniziato a frequentare corsi di scrittura. Ha scelto la lingua italiana (“Scrivere in italiano mi ha aiutato a capire da dove provengo e chi sono. Questa consapevolezza ho cercato di prestarla alle mie protagoniste”) per il suo primo romanzo, Divorzio di velluto, in uscita a metà marzo per Feltrinelli: nel libro Karšaiová racconta la storia di uno sradicamento e di una rinascita, tra assenze che pesano, tradimenti, desideri temuti, strappi che chiedono nuove risorse per essere ricomposti. Come si sopravvive alla perdita delle radici? Cosa resta, come ci si inventa di nuovo? Queste alcune delle domande che pone il suo romanzo. In attesa della pubblicazione, esce sulla rivista Nuovi Argomenti anche il suo racconto Sindrome Italia.
Proseguiamo con la nostra selezione di esordi nella narrativa italiana del 2022 con il debutto di Gabriella Dal Lago, che esce per la casa 66thand2nd a fine maggio con Uto e Gesso. L’autrice vive a Torino e lavora con i libri, l’arte contemporanea e la comunicazione. È laureata in letteratura italiana contemporanea, diplomata alla Scuola Holden e a Campo, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Il suo primo romanzo si compone di indizi recuperati dal passato e visioni provenienti dal futuro, che incrocia storie, fantasmi e destini.
Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà: da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile. È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all’università. Tutto però sembra andare in frantumi quando vede il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla banda criminale che controlla la zona… A raccontare questa storia di periferia è Valeria Gargiullo, classe ’92, nel suo primo romanzo, Mai stati innocenti, in uscita a fine gennaio per Salani.
Ancora Salani sugli esordi del 2022, con l’uscita, a maggio, di Meizoun (titolo provvisorio) di Valeria Tron, che racconta i destini annodati di un popolo schivo, che vive tra le montagne occitane, e di una donna che vi fa ritorno per ricucire i propri strappi. L’autrice, cantautrice, illustratrice e artigiana del legno, nel 2018 ha vinto la Targa Tenco per la musica dialettale. Vive in Val Germanasca, una delle vallate occitane del Piemonte, e nel suo primo romanzo evoca un tempo diverso, in cui trovare le parole per interrogare il nostro tempo e riscoprire le forme dell’amore: la speranza, la fedeltà, l’indipendenza, il coraggio, la gentilezza.
E sempre per la collana Le Stanze di Salani un altro degli esordi del 2022: a maggio è attesa anche Nella Frezza (nella foto sopra), romana classe ’42, che per tutta ha la vita ha fatto la maestra elementare e che, a 80 anni, esordisce nella narrativa con la storia di una famiglia del Sud che nasconde scomodi segreti, destinati a esplodere a distanza d’anni. Sullo sfondo del suo Bugie di famiglia, l’Italia del Boom, dell’emigrazione, delle lotte delle donne per i diritti, dell’aborto, dei movimenti, dei primi sanguinosi anni del terrorismo.
Elena Magnani, nata a Genova, vive in alta Garfagnana. Lavora come copywriter per una società pubblicitaria tedesca e come imprenditrice digitale, ed è la creatrice di Scrittorifelici.me. Dopo aver pubblicato dei romanzi di genere, La segnatrice, in libreria per Giunti nella seconda metà di febbraio, è il suo primo romanzo letterario, come si legge nella presentazione della casa editrice, che lo introduce come un libro che trasporta nel “periodo più buio e allo stesso tempo più luminoso della nostra storia, la Resistenza“, con il racconto di un amore strappato alla guerra e di una pratica antichissima che appartiene alla nostra memoria: in Italia esiste infatti una pratica segreta tramandata nelle realtà contadine fin dai tempi più remoti. Uomini e donne, prescelti per nascita o ereditarietà, intercedono con gesti e preghiere per la guarigione di anime e corpi…
minimum fax si inserisce in questa selezione di esordi nella tarda primavera del nuovo anno, quando pubblicherà Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, primo romanzo di Davide Rigiani (nato a Lugano nel 1980), che ha ottenuto la menzione speciale del Direttivo del Premio Calvino nel 2020. Tra Rodari, Pennac e Wes Anderson, Rigiani narra la storia di una strampalata famiglia del Canton Ticino, alle prese con animali fantastici e strambe avventure. Un romanzo, spiega la casa editrice, dalla lingua spericolata, che mette a soqquadro quella metafora dell’ordine universale che è la Svizzera…
Nel corso dell’anno Marcos y Marcos pubblicherà il debutto di Giulia Serughetti: il suo romanzo racconta una storia d’amore omosessuale comica e spietata, intorno a cui ruota la ricerca continua di una pienezza esistenziale.
Margherita ha diciotto anni, frequenta l’ultimo anno di liceo. Ha bisogno di fantasia, passioni che definiscano e accendano la sua identità. In un periodo di malinconia, scopre di voler recitare. Inseguendo il suo nuovo sogno, si imbatte in una corrispondenza con un misterioso ragazzo. Nelle sue lettere, raccontandosi, sarà spinta a conoscersi davvero e a lasciarsi andare, a modo suo, nel mondo che la circonda. Nel suo esordio, il romanzo di formazione Puoi chiamarmi Emma, in uscita a gennaio per Giulio Perrone editore, la 17enne Matilde Falasca porta il lettore nel cortocircuito dell’adolescenza romana in un liceo della città.
È sempre Giulio Perrone Editore a proporre un altro degli esordi del 2022: è in arrivo il primo libro della giornalista Laura Pezzino, A New York con Patti Smith, “una biografia geografica, o una ‘geobiografia“, che ripercorre le tappe del “passaggio” newyorkese di Patti Smith: dai primi giorni sulle panchine di Washington Square, alla Brooklyn scoperta grazie al compagno-arcangelo Robert Mapplethorpe, dal famigerato Chelsea Hotel a mecche della musica come il cbgb e gli Electric Lady Studios, dalle prime performance alla St. Mark’s Church all’addio (per seguire il suo sposo Fred a Chicago) diventato poi un ritorno e un rinnovato voto di fedeltà. L’autrice, romagnola, vive a Milano, collabora con diverse testate e guida un gruppo di lettura dedicato alla poesia.
Questo libro sull’adolescenza di Falasca e quello firmato da Pezzino non saranno i soli debutti in casa Giulio Perrone che, a quanto ci risulta, nel corso del 2022 pubblicherà, a marzo, Il punto di vista del sole, raccolta di racconti (in cui reale e fantastico si fondono) di Marzia Grillo e Il Walzer del pappagallo di Leonardo Di Santo: in uscita a maggio, l’esordio del giovane ferrotranviere appassionato di letteratura narra di un amore in cui i piani temporali si intrecciano, dando vita a una sorta di puzzle letterario. A ottobre sarà la volta di Andrea Mello, avvocato, che esordirà con un romanzo che racconta la drammatica situazione delle rotte balcaniche dal punto di vista di un passeur friulano che, spinto dalla madre, aiuta i migranti ad attraversare la frontiera in cambio di denaro. Infine, sempre per Perrone a novembre arriverà l’esordio di una giovane autrice, Nat Gildi, con un romanzo breve su una giovane donna sessualmente molto libera.
Pubblicato da Sem, L’uomo con le radici in cielo segna il debutto nella narrativa per Alessandro Scafi, professore di Storia della Cultura nel Medioevo e nel Rinascimento presso il Warburg Institute di Londra, nonché autore di numerose pubblicazioni accademiche. Anche il protagonista del suo romanzo si chiama Alessandro, vive a Londra e insegna Dante. Quello che lo contraddistingue di più, è il suo essere costantemente innamorato, alla ricerca di una passione simile a quella che raccontano i suoi adorati testi classici. Ma quando scopre di avere un tumore al cervello e viene soccorso inaspettatamente da Charlotte, capisce che esiste un’altra forma d’amore a lui sconosciuta: libera, generosa e disinteressata.
Alessandra Jatta, romana classe ’60, discendente dalla dinastia russa degli Olsoufieff, è laureata alla Sapienza in Storia dell’Europa orientale e lingua russa, e alla Sorbonne in Letteratura Francese. Jatta, che ha vissuto all’estero per diversi anni, lavorando come traduttrice, interprete, giornalista e organizzatrice di eventi, è al debutto narrativo con Foglie sparse, in libreria per Voland a gennaio: un romanzo storico che porta il lettore in Russia, nell’agosto 1917. Ol’ga Pavlovna Olsufieva decide di partire dalla tenuta di campagna vicino Mosca del marito Vasilij, colonnello della guardia imperiale impegnato al fronte, dove si è rifugiata. Con lei, i cinque figli, dagli undici ai quattro anni, e due njanje (tate). Sullo sfondo, la Prima Guerra Mondiale, i bolscevichi, Rasputin, assassini, malattie e diseguaglianze sociali. Durante la fuga, lei e la njanja Keta raccontano ai bambini le gesta della famiglia e i loro rapporti con gli zar. Destini incrociati quelli dei Romanov e degli Olsufiev: lo zar e la sua famiglia verranno uccisi nel luglio del ’18, in una cantina negli Urali, gli Olsufiev raggiungeranno Firenze nel marzo del 1919…
Domenico ha sedici anni e un padre che passa gran parte del tempo a dormire in poltrona. Non ha più intenzione di avere a che fare con la scuola, aspira a diventare un artista di collage e, sopra ogni altra cosa, vuole dimostrare al mondo di non essere più un ragazzino. Ha anche una fidanzata di ventun anni, Maria Vittoria, che ama molto, almeno fino a quando si mette in testa di conoscere sua madre. E da lì partono i guai… Alter Ego edizioni ha deciso di puntare su L’età delle madri di Vittorio Punzo, classe ’98, finalista al Premio Calvino 2021 con menzione speciale della giuria (“Un testo interessante, suggestivo, coraggioso e delicato nell’analisi di sentimenti e relazioni che si sviluppano nella complessa costellazione disfunzionale formata da un ragazzo che vuole essere adulto e da due donne adulte che si vivono come adolescenti…”). Il libro è in uscita a fine marzo.
Ed ecco i due esordi del 2022 per Fandango: Cesco e il grande tossico di Luca Pakarov (autore nato a Macerata, classe ’77, collaboratore per varie testate tra cui Rolling Stone e Il Manifesto) e Zia Dot di Riccardo D’Aquila (da Chieti, classe ’92, ha pubblicato racconti su ’tina, la rivista letteraria di Matteo B. Bianchi, e su Crack). Il primo, in libreria nella seconda metà di gennaio, racconta le avventure quasi picaresche di un gruppetto scalcagnato di tossici: al centro della narrazione Cesco che, dopo essere stato picchiato brutalmente dal proprio spacciatore di riferimento GT, ovvero il Grande Tossico, decide di darsi una ripulita e provare a stare lontano dai brutti giri. Stare lontano dai guai, però, non vuol dire rinunciare all’eroina, ma cercare di controllarla, fare le analisi, incontrare psicologi, andare all’ufficio di collocamento e ai centri di ascolto per tossicodipendenti, tornare a giocare a calcetto, accettare un lavoro in fabbrica e di frequentare un corso per avvicinarsi a un passo dal proprio sogno: mettere in rete un sito porno con cui fare soldi.
Altra storia quella, in uscita a gennaio, di Dorothy “Dot” Roth, trentenne cinica e immobile nella sua vita fatta di piccole guerre personali, oltre che figlia ribelle e lesbica di una ricca famiglia di Bel Air. Quando incontra il suo vecchio amico Marvin dopo quindici anni, inizia per loro una nuova fase della vita: entrambi hanno vissuto due lutti importanti (lei ha perso da poco la madre, lui è reduce dal suicidio del padre) e ora devono risolvere una questione rimasta in sospeso, un viaggio che li porterà a ripercorrere la loro infanzia e la loro lunga amicizia, fatta di ferite condivise, patti indistruttibili e rancore indiscriminato, ma soprattutto di complicità e reciproca salvezza.
La storia di un incontro e della difficile costruzione di un dialogo: quello tra un’insegnante precaria – nella carriera e negli affetti – e alcune classi di adolescenti indomiti. In libreria a marzo per Mondadori, La materia alternativa è il primo romanzo di Laura Marzi, insegnante di Gender Studies all’Istituto Universitario Lorenzo de’ Medici di Firenze. La protagonista insegna ai ragazzi che non fanno religione una materia che si definisce a partire dal suo contrario, una materia che ai consigli di classe non conta nulla, che non ha programmi e in questa scuola non ha nemmeno un’aula.
Sempre per Mondadori, a febbraio uscirà il romanzo d’esordio della cantautrice e polistrumentista Francesca Michelin (il titolo è ancora provvisorio, ndr). L’artista racconta una storia tutta al femminile con protagoniste due donne: Verde, una giovanissima cantautrice all’apice del successo, e Regina, una vecchia gloria della musica leggera ormai ritiratasi dalle scene da decenni. Il loro incontro segnerà l’inizio, per ognuna delle due, di una vera e propria rivoluzione.
Nella seconda parte dell’anno, restando a Segrate, sarà la volta di Stella Poli, anche lei finalista al Calvino, con il romanzo La gioia avvenire.
Anche Alberto Ravasio, autore de La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera, in uscita in primavera per Quodlibet nella collana Compagnia Extra, diretta da Ermanno Cavazzoni, arriva dal premio Calvino. Guglielmo Sputacchiera, inetto sociale e sessuale, si sveglia trasformato in quel che più gli manca: una donna. Ma chi è stato? Cosa è stato? Un po’ Samsa, un po’ Fantozzi, un po’ soldato Sc’vèik, lascia la casa dei suoi e parte per un’avventura picaresca e surreale. Un romanzo che con caustica ironia parla di digitalizzazione della vita, e dunque della sessualità, dell’inconciliabile rapporto con la generazione dei padri e della disperazione economica del nuovo proletariato colto.
E arriviamo adesso all’esordio in arrivo in casa Add, quello di Sara Garagnani con il suo Mor (“madre”, dallo svedese): un affresco familiare che attraversa la storia di quattro generazioni di donne, tra Svezia e Italia. L’autrice, classe ’76, vive a Bologna e lavora come illustratrice e art director, curando progetti di comunicazione e editoriali. Ha vinto nel 2018 il Gold Award dell’associazione Autori di Immagini, e ha già pubblicato diversi albi e libri illustrati, ma il debutto nella narrativa sarà in libreria a febbraio. Il suo è un racconto di traumi non elaborati che si trasmettono di madre in figlia, come un testimone. Dipendenze, manie, perfezionismo, depressione: ripercorrendo la storia della sua famiglia, dalla nonna Inger alla madre Annette fino a se stessa, Garagnani parla dell’ereditarietà di fragilità e tratti psicologici che si protraggono nel tempo.
Due i debutti per Nutrimenti nel nuovo anno: la vicenda de Il mondo finirà di notte di Umberto Sebastiano, in uscita a maggio, si svolge nell’ambiente della musica underground che animava Pordenone nel 1981, scena vivacissima ma con numerose ombre. La storia d’amore di due adolescenti si intreccia con una corrente di violenza sotterranea, in un racconto dell’adolescenza e dei rapporti fra i generi in cui romanticismo e brutalità diventano dolorosamente inestricabili. L’autore ha lavorato nella redazione milanese del quotidiano L’Unità, occupandosi di cronaca culturale e spettacoli, ha scritto per la Rai e per Mediaset lavorando a programmi come Target e Tempi Moderni, ed è stato uno degli autori del preserale di RaiUno L’Eredità. Ha anche pubblicato due libri per bambini. In uscita a marzo Rattatata di Alfredo Speranza, protagonista al premio Calvino, che viene definito dalla casa editrice un “romanzo di racconti”, imperniato intorno a una colonia di ratti del Tevere. Con una lingua capace di mescolare drammaticità e ironia, Speranza presenta una galleria di personaggi segnati dal disagio e dalla marginalità, eppure non privi di speranza, fino a comporre il quadro di una Roma contraddittoria.
Sempre di generazioni a confronto parla Animale di Giuseppe Nibali, autore di poesie nato a Catania nel 1991 e membro del Consiglio Direttivo Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna. Il protagonista del suo romanzo d’esordio – in uscita a marzo per la casa editrice Italo Svevo – è Giuseppe, un giovane pubblicitario di trent’anni dal passato burrascoso. Sua madre, tossicodipendente, è morta per overdose quando lui era un bambino; il padre, ex professore di filosofia e membro di spicco di Potere Operaio, ha abbandonato Bologna e il figlio per tornare nella natia Naxos. Quando Sergio viene colpito da un ictus, Giuseppe lo raggiunge in Sicilia per stargli vicino e, in qualche modo, cercare di recuperare il tempo passato.
Giuliana Zeppegno, all’esordio per L’Orma con La luce che pioveva, è nata in provincia di Torino nel 1980. Ricercatrice di letteratura comparata e autrice di scolastica per la scuola secondaria, ha collaborato con alcune case editrici italiane del settore. Residente a Madrid dal 2010, lavora come insegnante di italiano come lingua straniera e traduce dallo spagnolo. Nel suo primo romanzo una figlia si rivolge alla madre, ne raccoglie l’eredità di storie e di aneddoti che appartengono a un’Italia non lontana nel tempo, ma già parte di un orizzonte mitico. Un’infanzia tra le cascine del Piemonte, il mistero della nascita delle sorelline, la libertà assaporata al volante di un’auto, l’indipendenza conquistata grazie alla passione del lavoro e poi il matrimonio e l’arrivo inatteso dei figli. Un libro intimo che narra la vita di una donna, l’avventura di un’esistenza normale.
Alessandro Ceccherini è nato in Toscana nel 1985. Ha pubblicato racconti su diverse riviste letterarie, ed è al debutto nel romanzo con Il Mostro, in uscita in primavera per Nottetempo, in cui romanza la storia del Mostro di Firenze. Il risultato è un’opera narrativa fondata su un lungo studio dei documenti, in cui si muovono decine di personaggi (reali, quasi reali e finzionali), carnefici, vittime e testimoni.
L’antropologo Spina bussa alla loro porta per un’intervista: così Caterina scopre che sua madre ha un passato rimosso e subito sente che vuole conoscere tutta la verità. Ripercorre dunque le ricerche di Spina su Coragrotta, borgo inquietante e isolato, e in un crescendo di sogni e visioni il rapporto tra una madre malata e una figlia costretta a prendersene cura trova nuovi significati e nuovi misteri. Cos’hai nel sangue dell’esordiente (nella narrativa) Gaia Giovagnoli, in libreria per nottetempo a inizio febbraio, è un romanzo che insegue il dramma dei rapporti umani. L’autrice, classe ’92, di Rimini, è laureata in Lettere moderne e in Antropologia culturale all’Università di Bologna, e ha pubblicato alcuni libri di poesia.
Una commedia romantica che indaga e instilla il dubbio: esiste davvero solo una metà della mela? Sperling & Kupfer pubblica Quattro metà, il romanzo d’esordio di Martino Coli, ispirato all’omonimo film disponibile su Netflix dal 5 gennaio, scritto dallo stesso autore e diretto da Alessio Maria Federici. Coli, nato a Genova nel 1985, sceneggiatore, ha collaborato con Paolo Genovese, Vincenzo Salemme e Fausto Brizzi.
Sempre per Sperling a maggio sarà la volta di Ho sempre amato troppo, esordio narrativo di Sara Fregosi, Tiktoker da oltre 170mila follower, attivista per i diritti LGBTQA+, che sui social propone video ironici e provocatori, e che è autrice del podcast Homosintesi. Il suo primo romanzo narra gioie e dolori del primo amore: sin da quando era piccola, Sara non si è mai sentita a suo agio nel piccolo paese ligure in cui è nata e cresciuta. Le cose sono cambiate quando si è iscritta al liceo a Genova e ha cominciato a fare nuove amicizie, che le hanno dato la forza di fare coming out e di accettarsi fino in fondo. Proprio sui banchi di scuola conosce Alice, una ragazza diversissima da lei e con cui Sara mai penserebbe di riuscire ad andare d’accordo.
In casa Piemme si punta su 40 cappotti e un bottone, romanzo di Ivan Sciapeconi, già venduto all’estero prima dell’uscita (prevista per il 18 gennaio). L’autore narra di un gruppo di bambini e ragazzi ebrei salvati a Nonantola in provincia di Modena, tra l’estate del ’42 e il settembre del ’43. Una storia di speranza, perché non fu l’atto di eroismo di un singolo, ma il gesto umano e umanitario di un’intera collettività che mise in salvo tutti i ragazzi, che raggiunsero poi la Palestina. Nel luglio del 2022 ricorrono gli 80 anni dall’arrivo dei bambini a Villa Emma, dove tutto si svolge. L’autore, insegnante di scuola primaria, ha già pubblicato storie per bambini e testi per la scuola, ed è al debutto nel romanzo.
Tra gli esordi del 2022, segnaliamo poi un debutto nella narrativa per i più piccoli, quello di Annalaura Guastini, nata nel 1994 a Voghera, e che da sempre ama raccontare storie. Dopo una laurea e un master in sceneggiatura, ha iniziato a lavorare in un’agenzia di talent management milanese: Lila Tre Codinim, in uscita a fine febbraio per HarperCollins Italia, è il suo primo libro per bambini (dagli 8 anni). La piccola protagonista ha una fantasia sconfinata e una grande passione per l’investigazione.
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Fonte: www.illibraio.it