Amate la musica, e il rock in particolare? Suonate o suonavate in una band? Ma soprattutto, cercate un romanzo che vi distolga dalla frenesia di tutti i giorni e vi ricordi quanto certe canzoni, nonostante il tempo passato e la vita che sembrerebbe avervi cambiato, restino ineluttabilmente parte di voi? Allora non potete perdere "Il Gruppo", il commovente romanzo dell'irlandese Joseph O'Connor. Una storia d'amicizia da non perdere - La nostra recensione
Amate (o avete amato) la musica, e il rock in particolare? Suonate (o suonavate) in una band? Ma soprattutto, cercate un romanzo che vi distolga dalla frenesia di tutti i giorni, senza che possiate opporre resistenza, senza distrazione da smartphone che tenga, e vi ricordi quanto certe canzoni, nonostante il tempo passato e la vita che sembrerebbe avervi cambiato, restino ineluttabilmente parte di voi? Allora non potete perdere Il Gruppo, il commovente romanzo dell’irlandese Joseph O’Connor pubblicato da Guanda, un’emozionante storia d’amicizia accompagnata da una colonna sonora a tratti irresistibile (per l’occasione, grazie all’accordo tra la casa editrice e Spotify, è possibile fruire contemporaneamente del testo in ebook e della musica; qui i dettagli sull’iniziativa).
Quello dell’autore irlandese di Una canzone che ti strappa il cuore, I veri credenti, Cowboys and Indians, Il rappresentante, La fine della strada, Stella del mare, solo per citare alcuni suoi libri, è un romanzo che di pagina in pagina cresce d’intensità emotiva, ambientato tra gli anni ’80 (quelli della non certo facile nascita, e dell’ascesa – non senza improvvisi crolli e inattese ripartenze -, del “Gruppo” del titolo) e il presente (con tanto di finale quasi epico, che tocca in profondità il lettore).
Un romanzo in cui c’è tanta Inghilterra (la storia comincia a Luton, periferica e lugubre cittadina industriale, per poi spostarsi a Londra), ma in cui belle pagine sono ambientate anche negli Stati Uniti. Un libro strapieno di citazioni musicali, come detto (non solo tanto buon – indie e non solo – rock anni ’80; anzi, le vere “chicche” appartengono a decenni e a generi musicali precedenti).
Ma Il gruppo, in fondo, è soprattutto un riuscito romanzo di formazione. I protagonisti, molto diversi tra loro, sono quattro adolescenti, tutti provenienti da situazioni familiari non semplici (Fran, orfano vietnamita, alle spalle ha addirittura un passato da incubo), accomunati da una totalizzante passione per la musica. Ci vorrà tempo, e i nostri prenderanno non pochi schiaffi dal destino; ma, alla fine, a resa ormai vicinissima, arriverà il successo planetario. Non in Inghilterra, ma negli Stati Uniti. E, una volta toccato l’apice, sarà quasi inevitabile, per il più sensibile del gruppo, il chitarrista Roddie, cadere nell’abisso. Sì, O’Connor, classe ’63 (che nel 2012 ha ricevuto l’Irish PEN Award per la letteratura) non solo descrive con rara magia la nascita del “Gruppo”, ma con altrettanta empatia narra i destini, molto diversi tra loro, delle quattro rockstar (o ex tali, in tre casi su quattro) ormai adulte. Sono queste le pagine che restano nel cuore al termine della lettura.
Meglio ribadirlo: sarà veramente dura non affezionarsi ai personaggi del libro (non solo ai quattro della band, ma anche alla famiglia di Roddie, ad esempio: al suo burbero, ma in fondo simpatico padre, alla madre e persino al brusco fratello), anche quando il successo e la ricchezza proveranno a rovinare amicizie che sembravano poter resistere a tutto.
In più, come detto all’inizio, se suonate, o avete suonato in una band, anche a livello amatoriale, nelle pagine di questo romanzo – in cui l’autore dimostra competenza, ritroverete sensazioni già provate ma su cui probabilmente non vi eravate soffermati: e ogni tanto, nella frenesia della vita, imbattersi in inattese conferme regala rari momenti di serenità. Come quando, anche grazie a un bel libro, tornano alla mente canzoni che in un certo momento dell’adolescenza hanno rappresento quasi tutto.
LEGGI ANCHE:
Un romanzo che è una spettacolare colonna sonora rock (da ascoltare con Spotify). Ecco come
Fonte: www.illibraio.it