"Il segreto di famiglia", in libreria a settembre, è un memoir sconvolgente, firmato da un'autrice anonima, che narra degli abusi subiti da parte del padre, sin da quando lei aveva tre anni, in un clima di omertà e violenza...
Arriverà anche nelle librerie italiane nella seconda metà di settembre Il segreto di famiglia (Guanda, traduzione di Isabella Polli): la sconvolgente testimonianza di anni di abusi consumati tra le mura domestiche, la storia di un’autrice anonima che racconta di essere stata vittima del padre sin da quando aveva tre anni.
L’io narrante è una voce femminile che, a distanza di anni, compone un memoir sulla violenza subita, dai tre anni fino ai venti, per mano di un padre che minacciava di suicidarsi, se lei non avesse mantenuto il segreto.
L’autrice descrive l’abuso in tutte le sue morbose sfaccettature di dolore e vergogna, piacere e segretezza, che hanno inevitabilmente plasmato il suo io di bambina, ragazza e donna, lasciando su di lei delle conseguenze impossibili da cancellare.
Il libro, dal titolo originale The incest diary, ha prevedibilmente ricevuto l’attenzione dei media, che tendono a valorizzarne l’aspetto testimoniale e, soprattutto, il sostegno, l’aiuto e la comprensione che può offrire alle vittime di una simile esperienza.
Il New York Times sottolinea con particolare attenzione il contrastante sentimento di odio e attrazione che l’autrice, la vittima, sviluppa nei confronti del suo carnefice, il padre: una relazione che si sviluppa sul delicato e morboso equilibrio di seduzione e repulsione. News Week si sofferma invece sull’impossibilità di interrompere la lettura: anche nell’analisi dei momenti più crudi, violenti e dolorosi, il romanzo è terribilmente esplicito eppure magnetico. Anche Vice ha affrontato l’argomento, ponendo l’attenzione soprattutto sulla morbosità del desiderio della vittima nei confronti del padre, un desiderio che si unisce a una sorta di aspettativa, di attesa, che si configura come uno degli aspetti più tragici, e insieme intriganti, del libro.
Tra gli aspetti più disturbanti eppure (appunto) magnetici del libro, non si può non citare l’omertà degli altri famigliari: il fratello e la madre che, pur essendo a conoscenza della violenza, scelgono di non intervenire, di ignorare la faccenda come se fosse affar loro; ancora più inquietante è la tragica conseguenza delle violenze sulla vita successiva della protagonista, che rimane per il resto della vita (almeno fino a oggi) attratta da uomini violenti, che in qualche modo possano ricordarle quel padre che, come lei stessa afferma, tramite gli abusi l’ha “creata”.
Fonte: www.illibraio.it