Bassina, morbida (forse un po’ troppo morbida nei punti sbagliati), Tannie Maria è una donna pratica in puro stile afrikaans, ma è soprattutto ironica, tenera, saggia. Unisce a un robusto appetito il dono di saper cucinare piatti irresistibili. Dal suo angolo di Sudafrica, da anni è la seguitissima voce della rubrica di ricette sul giornale locale, The Karoo Gazette. La chiamano Tannie, zia, in segno di rispetto per la sua esperienza, e proprio in virtù di questa esperienza le viene chiesto dalla direzione del giornale di passare a occuparsi di problemi di cuore. Accetta dapprima controvoglia, non sentendosi all’altezza (diciamo che l’autostima non è il suo forte, e il suo passato sentimentale, con un marito ben poco amorevole, non è un ottimo biglietto da visita), ma scopre ben presto che a ogni pena d’amore corrisponde una cura, e spesso anche la giusta ricetta. Fino a quando, tra le tante lettere di affezionati lettori, ne arri¬va una che la coinvolge più degli altri. Una richiesta d’aiuto. Si tratta di Martine, una donna fragile e ferita, in fuga da un matrimonio che è diventato un incubo. Non ci sono ricette semplici per lei, ma Tannie Maria non si sarebbe mai aspettata di dover indagare addirittura su un caso di omicidio. Con la sua giovane e ardimentosa collega Jessie, «la ragazza con il geco tatuato», si metterà in testa di affiancare la polizia sulle tracce di un assassino. E nessuno, neanche il bel detective Henk Kannemeyer, che la vorrebbe ardentemente fuori dalle indagini, riuscirà a fermarla.