Raggiunta la boa della mezz'età, Mark Lamming si sente una persona realizzata: anche se non naviga nell'oro, infatti, il suo sogno di bambino di diventare un uomo di lettere si è avverato e adesso è un rispettabile biografo. Insieme alla moglie Diana, donna pragmatica e di classe, impiegata in una rinomata galleria d'arte londinese, si gode i piaceri e la tranquilla routine di un'intimità condivisa da vent'anni. Mark sta scrivendo un libro su Gilbert Strong, saggista conservatore d'inizio secolo per cui nutre una sconfinata ammirazione. Convinto di sapere praticamente tutto di lui, di fronte a due grandi bauli pieni di fogli ingialliti rinvenuti a Dean Close ? la casa dello scrittore nel Dorset ? è costretto a ricredersi. I diari rivelano un altro Gilbert Strong, cinico e donnaiolo, disposto a tutto pur di avere successo. Forse a volte le cose non sono come sembrano. Dopo la prima notte trascorsa a Dean Close, lo stesso Mark è scombussolato dalla «sensazione di essere una persona diversa da quella che si era alzata dal letto quel mattino» e confessa di sentirsi inspiegabilmente attratto da Carrie, la nipote di Strong, che ha trasformato la residenza di campagna del nonno in un vivaio. Eppure lei, che vive con la testa fra le nuvole in mezzo a conifere e violette e in trent'anni non è mai arrivata in fondo a un libro, è tutt'altro che il suo tipo...
In un inedito spaccato dell'Inghilterra degli anni Ottanta, con grande abilità Penelope Lively muove i suoi personaggi su traiettorie al tempo stesso credibili e inaspettate, ricordandoci che nella vita non è mai troppo tardi per scardinare le proprie certezze e rimettersi in gioco.
Sfoglia le prime pagine