Il valore delle poesie raccolte in questo Bestiario non risiede tanto nella straordinarietà degli animali che lo compongono, ma nel percorso trasversale dell’opera, in cui si dispiega il carattere più profondo del poeta: il suo amore per l’America Latina, quella patria dove batte il cuore di creature – dalle più maestose alle più umili, fino agli insetti – che ne testimoniano il fascino primitivo e vitale. Neruda si fa albatros, venuto a morire sulle umide sabbie cilene, vuole conversare con i maiali, con i cavalli, con «gli uccelli che si mangiano la notte»; vuole imparare dai gatti, orgogliosi e indifferenti, celebrare la bellezza delle farfalle, l’ingegno dei ragni, la danza delle pulci, il canto delle rane…
Grazie alle originali illustrazioni di Luis Scafati, l’inconfondibile voce del poeta diventa anche linguaggio grafico e risuona ancor più vivida attraverso queste pagine.
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