Quando Óscar Santacruz viene trovato morto con due pallottole nella nuca nell'ascensore di casa, il brigadiere della Guardia Civil Rubén Bevilacqua, detto Vila, pare non avere dubbi: il responsabile è un professionista e l'indagine una seccatura. L'atteggiamento di frustrato disincanto di Vila si spiega con una profonda delusione vissuta da poco: un assassino, da lui scovato e imprigionato, è stato rimesso in libertà. Ma il brigadiere Vila è anche un investigatore esperto e non può non notare una incongruenza in quello che ha tutto l'aspetto di un omicidio su commissione, tipico di ambienti malavitosi: Óscar Santacruz non è nessuno. Un divorzio complicato, una piccola condanna per spaccio, una denuncia per maltrattamenti a danno della ex moglie, un figlio piccolo affidato alla madre, un lavoro serissimo e una vita banale: niente che possa far sospettare affari loschi. Parte da qui il brigadiere Vila, con accanto la sergente Virginia Chamorro, per dare avvio a una indagine che va a toccare alcuni dei problemi scottanti che si trovano ad affrontare le società contemporanee: i rapporti di coppia difficili, l'affidamento dei figli in caso di divorzio, in cui si privilegiano quasi sempre le madri, il funzionamento e/o il malfunzionamento della giustizia, la corruzione, il traffico internazionale di droga. A poco a poco l'atteggiamento scettico di Vila lascia il posto alla passione per l'indagine, fino a fargli scoprire i meccanismi che hanno portato al delitto.