«Il romanzo più bello dell’anno.»
Michele De Mieri - Il Sole 24 ore
«Opportuno, quasi necessario, leggere il romanzo per chiunque abbia un trasporto verso la bellezza della letteratura in sé.»
Paolo Giordano
«La capacità di esprimere esattamente ciò che intende esprimere nel modo più elegante e coinciso che ci sia. Un'abilità tecnica eccezionale e un pò priva di cuore che rende opportuno, quasi necessario, leggere il romanzo. Questa è la grandezza di Salter.»
Il Corriere della Sera
«Con orecchio fino, con occhio attento, con la fantasia erotica accesa di un grande vecchio di ottantanove anni che non si arrende all'anagrafe, Salter ridà vigore al potere del romanzo.»
La Repubblica
«Tutto quel che è la vita è un romanzo bellissimo, che rimane nella testa del lettore come un incantamento e una promessa. Un libro che si rivela inesorabile e abbagliante come un un nitido tramonto invernale.»
l'Espresso
«Il vasto affresco di una vita americana dall'eroica giovinezza alla vecchiaia tra amori, case, miniature quotidiane.»
Antonio Scurati - La Stampa
Nel 1944, alla vigilia di uno degli scontri navali decisivi per la risoluzione del secondo conflitto mondiale, Philip Bowman è un sottotenente della Marina militare americana di stanza nel Pacifico. È l’esordio avventuroso di una vicenda umana che si dipana per quarant’anni, in una sorprendente ricchezza di scenari, incontri ed esperienze. Dal Giappone a New York, dove Bowman diventa redattore in una piccola casa editrice; alla Virginia delle grandi proprietà terriere e delle vecchie tradizioni; a Londra, cuore pulsante di una «geografia editoriale» fatta di contatti e affinità personali; alla Spagna, teatro di una esaltante passione amorosa. A scandire il racconto, una galleria di ritratti femminili cui corrispondono altrettanti modi di intendere e vivere l’amore in tutte le sue sfaccettature e le sue insidie. Perché questa è, più di ogni altra cosa, la cronaca di una lunga e intensa vicenda sentimentale nella quale si affacciano molte donne e molti amori. Sullo sfondo il tributo ai libri, non privo di ironia, ai loro autori dagli alterni talenti e fortune, alle consuetudini di un mondo editoriale d’altri tempi. Volti, indumenti, scorci di paesaggio rubati dal finestrino di un’auto, di un aereo o di un treno, incroci di sguardi, aspettative, tradimenti, fantasie: quel che conta nella vita, quel che resta o vorremmo restasse quando ci guardiamo indietro, e che solo la scrittura, forse, può salvare, fissandolo nel flusso impercettibile e implacabile dei giorni.
«Un romanzo bellissimo, così pieno di amore, sofferenza, vendetta, desiderio ed esuberanza linguistica da poter soddisfare perfino Shakespeare.»
John Irving
«Splendido. Un grande evento letterario.»
John Banville
«Il nuovo romanzo di Salter ha la miglior prosa che abbia letto negli ultimi anni. E' l'ultimo grande scrittore letterario d'America.»
Bret Easton Ellis
«Frase dopo frase, Salter è un maestro.»
Richard Ford
«Un romanzo molto elegante e godibile, pieno di verve e saggezza.»
Julian Barnes
«Se Dio è nei dettagli, allora questo libro è divino.»
Edmund White
Michele De Mieri - Il Sole 24 ore
«Opportuno, quasi necessario, leggere il romanzo per chiunque abbia un trasporto verso la bellezza della letteratura in sé.»
Paolo Giordano
«La capacità di esprimere esattamente ciò che intende esprimere nel modo più elegante e coinciso che ci sia. Un'abilità tecnica eccezionale e un pò priva di cuore che rende opportuno, quasi necessario, leggere il romanzo. Questa è la grandezza di Salter.»
Il Corriere della Sera
«Con orecchio fino, con occhio attento, con la fantasia erotica accesa di un grande vecchio di ottantanove anni che non si arrende all'anagrafe, Salter ridà vigore al potere del romanzo.»
La Repubblica
«Tutto quel che è la vita è un romanzo bellissimo, che rimane nella testa del lettore come un incantamento e una promessa. Un libro che si rivela inesorabile e abbagliante come un un nitido tramonto invernale.»
l'Espresso
«Il vasto affresco di una vita americana dall'eroica giovinezza alla vecchiaia tra amori, case, miniature quotidiane.»
Antonio Scurati - La Stampa
Nel 1944, alla vigilia di uno degli scontri navali decisivi per la risoluzione del secondo conflitto mondiale, Philip Bowman è un sottotenente della Marina militare americana di stanza nel Pacifico. È l’esordio avventuroso di una vicenda umana che si dipana per quarant’anni, in una sorprendente ricchezza di scenari, incontri ed esperienze. Dal Giappone a New York, dove Bowman diventa redattore in una piccola casa editrice; alla Virginia delle grandi proprietà terriere e delle vecchie tradizioni; a Londra, cuore pulsante di una «geografia editoriale» fatta di contatti e affinità personali; alla Spagna, teatro di una esaltante passione amorosa. A scandire il racconto, una galleria di ritratti femminili cui corrispondono altrettanti modi di intendere e vivere l’amore in tutte le sue sfaccettature e le sue insidie. Perché questa è, più di ogni altra cosa, la cronaca di una lunga e intensa vicenda sentimentale nella quale si affacciano molte donne e molti amori. Sullo sfondo il tributo ai libri, non privo di ironia, ai loro autori dagli alterni talenti e fortune, alle consuetudini di un mondo editoriale d’altri tempi. Volti, indumenti, scorci di paesaggio rubati dal finestrino di un’auto, di un aereo o di un treno, incroci di sguardi, aspettative, tradimenti, fantasie: quel che conta nella vita, quel che resta o vorremmo restasse quando ci guardiamo indietro, e che solo la scrittura, forse, può salvare, fissandolo nel flusso impercettibile e implacabile dei giorni.
«Un romanzo bellissimo, così pieno di amore, sofferenza, vendetta, desiderio ed esuberanza linguistica da poter soddisfare perfino Shakespeare.»
John Irving
«Splendido. Un grande evento letterario.»
John Banville
«Il nuovo romanzo di Salter ha la miglior prosa che abbia letto negli ultimi anni. E' l'ultimo grande scrittore letterario d'America.»
Bret Easton Ellis
«Frase dopo frase, Salter è un maestro.»
Richard Ford
«Un romanzo molto elegante e godibile, pieno di verve e saggezza.»
Julian Barnes
«Se Dio è nei dettagli, allora questo libro è divino.»
Edmund White