Parole, raccolta di poesie pubblicata subito dopo la Seconda guerra
mondiale, è in perfetta sintonia con il clima culturale del proprio tempo.
C'è la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che
determinò il successo mondano dell'Esistenzialismo, c'è l'eco di qualche
battuta come si immaginava che Sartre potesse pronunciarne al
Café de Flore, c'è il cabaret colto, Brecht, la capacità di fare inquadrature
come quelle memorabili dei film di Carné, e di dare alle immagini
ora la compattezza del volto proletario e fraterno di Jean Gabin, ora
quell'effetto di dissolvenza che per chi ha vissuto in Bretagna sarà sempre
un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia
della bassa marea… Agli occhi di tanti lettori l’autore di Parole è stato
il poeta per eccellenza, quello che meglio ha dato voce al bisogno di
una nuova, ruvida e intenerita, antipoetica «poeticità» dell’esistenza.
(Dall’introduzione di Giuseppe Conte) Sfoglia le prime pagine
mondiale, è in perfetta sintonia con il clima culturale del proprio tempo.
C'è la stessa ansia di uscire dalla pagina ed entrare nella vita che
determinò il successo mondano dell'Esistenzialismo, c'è l'eco di qualche
battuta come si immaginava che Sartre potesse pronunciarne al
Café de Flore, c'è il cabaret colto, Brecht, la capacità di fare inquadrature
come quelle memorabili dei film di Carné, e di dare alle immagini
ora la compattezza del volto proletario e fraterno di Jean Gabin, ora
quell'effetto di dissolvenza che per chi ha vissuto in Bretagna sarà sempre
un molo che si scioglie a metà tra la sabbia e il cielo, nella nebbia
della bassa marea… Agli occhi di tanti lettori l’autore di Parole è stato
il poeta per eccellenza, quello che meglio ha dato voce al bisogno di
una nuova, ruvida e intenerita, antipoetica «poeticità» dell’esistenza.
(Dall’introduzione di Giuseppe Conte) Sfoglia le prime pagine