Nei mesi del lockdown, la tenuta di campagna degli immigrati ebrei sovietici Sasha e Masha Senderovsky diventa una destinazione ambita. Alla coppia e alla figlia adottiva Nat, una bambina di otto anni ansiosa e brillante, più interessata alla sua identità asiatica che alle lezioni di russo imposte dalla madre, si uniscono Dee, ex studentessa di Sasha specializzata nel provocare i benpensanti, L’Attore, divo hollywoodiano in incognito, e tre compagni di liceo di Sasha: Karen, multimilionaria creatrice di un’app di successo, Ed, erede di una ricca famiglia coreana, e Vinod, scrittore mancato. Nella piccola colonia lungo il fiume Hudson – rifugio dal virus come in un moderno Decameron, ma anche asfittica clausura da reality show, isola progressista sotto assedio nell’America trumpiana e decadente dacha cechoviana – si inseguono nostalgie e risentimenti, amori decennali inconfessati e nuove passioni scatenate da un Cupido digitale. Ma su tutto incombono la paura del contagio e i problemi finanziari del padrone di casa, la cui carriera di scrittore comico è tutt’altro che in ascesa. Per conservare l’adorata tenuta deve convincere L’Attore a trasformare la sua sceneggiatura in una serie televisiva, impresa per cui sembra disposto a sacrificare tutto: amicizie, dignità e perfino la moglie. In questo nuovo romanzo Gary Shteyngart scatena il suo umorismo caustico contro le paranoie, le ipocrisie e i vezzi di un gruppo di privilegiati, ma al tempo stesso coglie il clima universale di quei mesi, la sospensione di progetti e legami, la forza di ciò che davvero conta e ci unisce. Sfoglia le prime pagine