Da una parte, la figura di Micaela Etchebéhère, detta Mika, ebrea argentina di origini russe e passioni rivoluzionarie. Dall’altra, una scrittrice come Elsa Osorio che ne insegue per anni, con timore e ammirazione, l’avventurosa traiettoria esistenziale e politica, trasformandola in romanzo. Un libro che è un omaggio a una donna straordinaria, l’unica che durante la Guerra civile spagnola ha comandato una milizia antifranchista. Per nulla pratica di strategie militari, capace a malapena di sparare, Mika si trova suo malgrado a imbracciare il fucile, conquistandosi la fiducia degli uomini e l’appellativo di «capitana». Alle pagine avvincenti che raccontano le settimane in trincea, alle porte di Madrid, segue il racconto del ritorno in Argentina, e poi degli anni trascorsi a Parigi, con la partecipazione al Maggio francese: una vita che ha incarnato la parabola di un intero secolo, consegnata finalmente alla letteratura.