Il sottotenente Karl Erdmann von West-Wallbaum si appresta a una vacanza spensierata e piacevole nel castello di famiglia: la compagnia dei fratelli, una madre dolce e svagata, la caccia, forse l’amore di Daniela, una giovane signora il cui fascino ha conquistato tutti gli uomini di casa; l’attesa stessa di un duello che dovrà sostenere tra breve è in fondo più eccitante che preoccupata. In questo ambiente protetto, in questo mondo di benessere quieto, scalfito appena da una malinconia compiaciuta, da un leggero presentimento di declino, nulla sembra poter provocare un vero sussulto; neppure il contatto improvviso di una giovinezza inesperta e ottusa con il sentimento maturo di una donna. I rancori, le gelosie, gli amori hanno un’espressione contenuta, sobria, si estenuano nel passo lento delle giornate e dei loro rituali. Il richiamo alla realtà, l’occasione di una brusca accelerazione verso la consapevolezza e la maturità non potranno venire, per Karl Erdmann, che da un avvenimento in ogni senso esterno; la lezione verrà impartita, con un gesto tragico, da un individuo estraneo a quel mondo, da una creatura socialmente inferiore, ma capace di sentire e soffrire molto più di quanto non lo siano gli impeccabili attori di questa commedia familiare e mondana. E qui davvero il ritratto elegante e preciso di una società di fine secolo ancora in pieno fulgore prende un tono rassegnato e severo, acquista il senso di un accorato presagio. Sfoglia le prime pagine