I Canti Corsi di Niccolò Tommaseo costituiscono il secondo dei quattro volumi dei Canti popolari toscani corsi illirici greci, la cui edizione è stata avviata dalla Fondazione Bembo nel 2017 con i Canti Greci e che rappresentano l’espressione più alta e complessiva, in Italia, della scoperta del popolo e del mito del popolo. Mentre l’anacronistica restaurazione dell’Antico Regime ormai vacilla, la nuova cultura romantica, esplorando aree periferiche, scopre un mondo nuovo, di popolazioni la cui voce non ha mai trovato spazio entro la tradizione elitaria delle aristocrazie europee. Di tal genere è il mondo rude e primitivo della Corsica, ammirato da Tommaseo perché arcaico e fedele a un codice di valori tradizionali che nulla hanno a che fare con la cultura alta che egli giudica fiacca, sofisticata, priva di vitalità. In Corsica, con l’aiuto dell’amico Salvatore Viale, Tommaseo si procura trascrizioni di testi; nello stesso tempo compie gite, cioè fa ricerca sul campo esplorando di persona la Corsica interna, descrivendone i luoghi e tesaurizzando amorosamente lessico, toponimi, peculiarità fono-morfologiche e fraseologia, nonché usi costumi e tradizioni locali utili per formare il tessuto connettivo fornito dalla sua prosa. Complessivamente Tommaseo mette in scena, come farà poi Verga con I malavoglia, una inquietante «insurrezione lirica dei primitivi» e nello stesso tempo fornisce un documento della propria complessa, multiforme e sempre affascinante personalità. Il presente volume riproduce, con pochi ma necessari emendamenti, la stampa ottocentesca dei Canti popolari, corredandola di un commento molto ampio e minuzioso, indispensabile per intendere la lingua così come i riferimenti storici, culturali e antropologici evocati dallo scrittore. Un attento e accurato lavoro di indagine è stato dedicato anche ai personaggi spesso poco o per nulla conosciuti e ora ricostruiti nella loro fisionomia e ai toponimi che la curatrice ha indagato con attenzione.