Da Andrea Camilleri (con il commissario Montalbano) ad Antonio Manzini (con Rocco Schiavone) a Gianni Biondillo (con l'ispettore Ferraro): ecco i giallisti italiani contemporanei da leggere assolutamente, per lo stile dei loro personaggi. Scoprili con noi attraverso alcune citazioni che racchiudono tutto il loro mondo...
Andrea Camilleri e il commissario Montalbano
Andrea Camilleri, nato il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle, debutta con il suo commissario nel 1994. Da allora, Montalbano è un personaggio di culto del giallo italiano, diventato anche una celebre fiction su Rai1.
Una curiosità su Montalbano: il nome del protagonista è ispirato a un romanzo di Vásquez Montalbán, Il pianista, che Camilleri stava leggendo mentre scriveva La forma dell’acqua.
Citazioni dai libri del Commissario Montalbano
«Era tradizioni ’n Sicilia che ogni delitto di mafia vinissi, in primisi, fatto passari come originato da ’na quistioni di corna.»
La piramide di fango
«È il pensiero della morte che aiuta a vivere.»
La paura di Montalbano
«L’Italia è una repubblica fondata sullo spaccio della droga, il ritardo sistematico e la chiacchiera a vuoto.»
La danza del gabbiano
Antonio Manzini e Rocco Schiavone
Nato a Roma, il 7 agosto 1964, Antonio Manzini ha lavorato prevalentemente come attore, pubblicando per diletto romanzi gialli e racconti. Con il romanzo Pista nera (2013) nasce Rocco Schiavone, diventato poi protagonista di una fortunata serie televisiva.
Una curiosità su Rocco Schiavone
Il personaggio ha avuto una gestazione piuttosto lunga. All’inizio, ha dichiarato l’autore stesso, aveva un carattere orribile, sembrava Il lercio di Irvine Welsh.
Citazioni dai libri del vicequestore Rocco Schiavone
«Non esistono delitti perfetti. E sa perché? perché sono stati commessi. E tanto basta. Semmai esistono colpevoli molto fortunati.»
La costola di Adamo
«I conti si faranno alla fine. A destra la colonna col segno più, a sinistra quella col segno meno e in mezzo quella enorme e vuota delle intenzioni e dei rimorsi.»
Pulvis et umbra
Gianni Biondillo e l’ispettore Ferraro
Milanese nato il 3 febbraio 1966, Gianni Biondillo è scrittore e architetto. Nel romanzo Per cosa si uccide nasce l’ispettore Ferraro. Le sue indagini spaziano dai cortili babelici delle periferie alle dimore borghesi del centro storico.
Una curiosità sull’ispettore Ferraro
Con il romanzo I materiali del killer, Gianni Biondillo (e il suo Ferraro) hanno vinto il prestigioso Premio Scerbanenco.
Citazioni dai libri dell’ispettore Ferraro
«A lui era andato di culo a nascere uomo. Avesse dovuto lottare anche solo la metà di quello che hanno lottato le donne, solo all’idea, non si sarebbe neppure alzato dal letto.»
Il sapore del sangue
Da novembre 2018 in libreria
«L’autunno è la stagione eterna di Milano. Il cielo si fa grigio e pare restare così per sempre. Una carrettata di foglie arrugginite invade i marciapiedi, residuo di un’antica abitudine al ciclo delle stagioni senza più senso.»
Per cosa si uccide
strong>«Due camionisti, due tavolini più in là, si stavano enumerando a vicenda, con proprietà di linguaggio e dovizia di particolari, tutte le abitudini sessuali delle rispettive genitrici. Finì in rissa. Ora, sappiatelo: le risse non sono divertenti. A noi ci hanno fregato i film dei cowboy.»
Il giovane sbirro
«Ognuno guarda con i suoi occhi, vede quello che vuole o quello che può.»
I materiali del killer
Marco Vichi e il Commissario Bordelli
Nato a Firenze, il 20 novembre 1957, Marco Vichi vive oggi tra le colline del Chianti. Il suo personaggio più celebre, il commissario Bordelli, tuffa il lettore nella Firenze degli anni Sessanta, nell’Italia del miracolo economico, raccontandone la bellezza struggente ma anche il lato in ombra. L’ultimo romanzo (dal 16 novembre in libreria) si intitola Nel più bel sogno ed è ambientato nel clima turbolento del ’68 fiorentino.
Un paio di curiosità sui libri del commissario Bordelli:
La serie è tradotta in ben 10 Paesi, tra cui l’Inghilterra e gli Stati Uniti, cosa piuttosto eccezionale: pochissimi gialli italiani riescono a conquistare i lettori anglosassoni.Con Morte a Firenze, Marco Vichi ha vinto il celebre Premio Scerbanenco.
Citazioni dai libri del Commissario Bordelli
«Forse la donna che faceva per lui sarebbe nata fra cento anni, oppure era già nata, vissuta e morta. In ogni caso non l’avrebbe mai conosciuta.»
Morte a Firenze
«Non era mica vero che s’innamorava così spesso. Gli capitava, come a tutti, per cercare di dare un senso alla vita.»
Fantasmi del passato
«Sentire sotto la pelle il fremito della primavera era ogni volta una sorpresa. Non c’era nessuna regola, come succedeva con le cose più belle.»
Nel più bel sogno
Fonte: www.illibraio.it