“Io e Lei” di Boncinelli: la serenità di uno scienziato di fronte alla morte

di Redazione Il Libraio | 25.06.2017

In "Io e Lei" un grande uomo di scienza come Edoardo Boncinelli offre una profonda meditazione sulla morte: attraverso le risposte offerte da scienza e religione, e attraverso l'esperienza di una vita, Boncinelli racconta come si possa guardare alla fine con serenità


Io e Lei (Guanda) di Edoardo Boncinelli, biologo, genetista e scrittore, è una meditazione sulla morte, ad opera di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla scienza, da un lato praticandola in prima persona ai più alti livelli, e dall’altro facendosi suo instancabile divulgatore, attraverso saggi, articoli ed eventi. La morte è una domanda posta di fronte a ciascuno di noi, allo stesso tempo sfuggente e ineludibile: Boncinelli si interroga sulle risposte offerte dalle religioni e riflette su quello che può dirci la scienza, ma fa appello anche ad episodi di vita, ricordi ed esperienze, in un confronto a tutto tondo con la fine della vita e quello che potrebbe esserci oltre di essa.

edoardo boncinelli io e lei

Occuparci della nostra nascita per noi è impossibile, il prima ci è sconosciuto. Ma di certo, da vivi, possiamo riflettere sulla nostra morte, anche se il poi ci è ignoto. Edoardo Boncinelli racconta di avere avuto consapevolezza della morte a cinque anni, mentre a Bologna nell’immediato dopoguerra, ospite di un centro profughi allestito alla meglio in una caserma, parlava con la mamma di persone che non c’erano più. Di colpo si rese conto che anche i nonni erano destinati ad andarsene, e pianse. Da allora la morte per lui è diventata un concetto acquisito, ma non angosciante. E proprio questo gli ha facilitato l’intensa meditazione che ci offre con questo libro.

Da scienziato e pensatore profondamente libero quale è, sempre dichiaratosi laico e poco propenso ad ogni credenza metafisica, Edoardo Boncinelli in Io e Lei indaga tutti gli aspetti e le possibili interpretazioni del fine vita con una serenità di animo che restituisce a questo evento la sua naturalità, privandolo delle sovrastrutture negative. Discute con argomentazioni lucide e stringenti le consolazioni della religione, dai miti delle origini al paradiso cristiano, alle credenze più diffuse. Esamina con passione e generosità divulgativa le risorse della scienza, fino a metterci a parte delle ultime ricerche della genetica e della biologia. Infine affronta l’autentico mistero dell’universo, la coscienza, nostra assoluta unicità, sintetizzando così il suo sentimento: “Verrà la morte e non chiuderò i miei occhi”.

Fonte: www.illibraio.it


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