Piccoli centri abitati, detective improvvisati, rapporti genuini, situazioni umoristiche: sono solo alcune delle caratteristiche dei cosiddetti "cozy crime", ovvero dei mystery più distesi e meno cupi rispetto ai gialli classici - Un percorso di lettura dedicato a grandi autori e autrici che hanno praticato questo (sotto)genere narrativo nel corso del tempo ma, soprattutto, alle tante novità italiane e internazionali da scoprire in libreria...
È possibile amare i romanzi gialli ma non le scene di violenza esplicite, gli inseguimenti brutali, i risvolti più oscuri? La risposta è sì, e per questa categoria di lettori e lettrici esiste anche il perfetto sottogenere del giallo con cui cimentarsi: il cozy crime (o cosy crime).
Si tratta di una definizione piuttosto recente, quantomeno per il grande pubblico e per il mondo di #BookTok, e di cui esiste anche l’espressione sinonimica cozy mystery. Ma in che cosa consiste esattamente, e quali sono le caratteristiche di questi libri? Scopriamolo insieme!
Cosa si intende per cozy crime?
Quando parliamo di cozy crime, ci riferiamo a delle storie in cui troviamo sì un omicidio o una scomparsa al centro della scena, però con un’indagine investigativa condotta secondo delle regole meno ferree di quelle classiche, in cui si opta per un mood più leggero e godibile.
Del resto, in inglese cozy significa proprio confortevole, e non a caso i cozy crime rientrano a pieno titolo nei cosiddetti libri “coccola”, ai quali ci rivolgiamo per regalarci un momento di svago e di tenerezza.
L’ambientazione dei cozy crime, quindi, coincide in genere con un piccolo centro abitato, in cui tutti conoscono tutti e la vita scorre tranquilla, senza grandi sorprese né tantomeno pericolosi assassini.
Nel momento in cui il crimine prende piede, a occuparsi della situazione è perciò un detective occasionale – anzi, spesso una detective -, che ha altre passioni nella vita e che di solito è ancora in cerca dell’anima gemella.
Magari si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, o ha un coinvolgimento più o meno diretto con la morte della vittima: sta di fatto che deve sbrogliare la situazione applicando come può il metodo logico-deduttivo, mentre si affida all’intuito per integrarsi nella comunità e conoscere meglio la vita quotidiana dei suoi abitanti.
Le sottotrame dei cozy crime, di conseguenza, hanno spesso un tocco intimo e delicato, e portano alla risoluzione finale attraverso uno stile fresco, ricco di descrizioni paesaggistiche e di dialoghi mordaci, in cui non manca un pizzico di humour e di sana ironia.
Il risultato è un testo appassionante ma non disturbante, nel quale i legami interpersonali giocano sempre un ruolo fondamentale: amicizie, affetti familiari, invidie e regole sociali, ma anche veri e propri sviluppi romance, sono appunto il fil rouge di ogni cozy crime che si rispetti, già da oltre un secolo a questa parte.
L’evoluzione dei cozy crime nel corso del tempo
Come anticipavamo, infatti, il cozy crime non è propriamente un genere recente, perché prende le mosse dalla tradizione letteraria inaugurata da grandi nomi come Agatha Christie (1890-1976), George Simenon (1903-1989) e M.C. Beaton (1936-2019), e portata avanti in tempi più recenti da Donald Brain (lo scrittore della serie de La signora in giallo, che ha spopolato in tv dagli anni Ottanta), Andrea Camilleri (1925-2019) e Margherita Oggero.
Si tratta, dunque, di un filone che ha già i suoi classici di riferimento, da La morte nel villaggio (Mondadori, traduzione di Giuseppina Taddei) a La pipa di Maigret (Adelphi, traduzione di M. Di Leo), passando per La quiche letale (di cui astoria ha appena proposto una nuova edizione, nella traduzione di Marina Morpurgo), Il ladro di merendine (Sellerio) e La collega tatuata (Mondadori), anche se si è poi rinnovato col tempo, risultando sempre più in linea con le realtà urbane, i mestieri e le dinamiche del mondo contemporaneo.
A fare da capofila, nel rilancio dei cozy crime dei nostri giorni, sono stati autori come Ian Sansom con Il caso dei libri scomparsi (Tea, traduzione di C. Carcano) e Anthony Horowitz con I delitti della gazza ladra (Rizzoli, traduzione di Francesca Campisi), nonché in Italia la scrittrice bestseller Alessia Gazzola, protagonista della rinascita del genere nel nostro Paese, particolarmente amata per le sue opere con protagonista la giovane Alice Allevi e successivamente per la serie con Costanza Macallè, entrambe adattate per il piccolo schermo dalla Rai.
L’attuale panorama dei cozy crime abbraccia pertanto storie sempre più sfaccettate, capaci di soddisfare i gusti (anche molto lontani fra di loro) di lettori e lettrici di ogni età.
Per chi volesse scoprirli più da vicino, ecco di seguito una selezione – che non pretende di essere esaustiva e i cui titoli non sono posti in ordine di importanza – di alcuni titoli italiani e internazionali pubblicati negli ultimi anni, e pensati per immergersi in atmosfere piacevoli ma al tempo stesso piene di suspense…
Cozy crime italiani da conoscere
L’allieva
Iniziamo proprio da L’allieva di Alessia Gazzola, edito da Longanesi nel 2011 e ripubblicato in seguito da Tea. Un cozy crime di culto, in cui ci viene presentata Alice Allevi, una specializzanda in medicina legale appassionata ma distratta, che durante il sopralluogo sulla scena di un crimine, consumatosi in un lussuoso appartamento romano, capisce che non si tratterà di un caso come un altro. Perché Alice, stavolta, conosce la vittima…
L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Un altro cozy crime bestseller in Italia, che nel 2015 ha lanciato la scrittrice e redattrice Alice Basso, è L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (Garzanti). Protagonista stavolta è Vani Sarca, un’empatica ghostwriter che, dopo il rapimento di un’autrice per la quale sta lavorando, viene contattata dalla polizia per collaborare alle indagini: un tributo al mondo dei libri, agli amori senza regole e ai misteri che solo l’intuito può risolvere.
Nome d’arte Doris Brilli
Proseguiamo con Nome d’arte Doris Brilli (Garzanti) di Andrea Vitali, uno dei cozy crime dell’amato e prolifico autore di Bellano, che qui svela gli esordi del maresciallo Ernesto Maccadò presente nelle sue storie di maggior successo – come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese e La mamma del sole, tutte edite da Garzanti. Fresco di nomina alla caserma di Bellano, il protagonista si cimenta infatti con un caso quantomai spinoso…
La libreria dei gatti neri
Ne La libreria dei gatti neri (Marsilio) di Piergiorgio Pulixi conosciamo un appassionato di gialli, Marzio Montecristo, che nel cuore di Cagliari ha una libreria specializzata in polizieschi. In passato ha contribuito a risolvere un caso ritenuto da tutti senza speranza, e ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la collaborazione del suo gruppo di lettura per incastrare un sadico killer che ha rinominato “l’assassino delle clessidre“.
Nove giorni e mezzo
In Nove giorni e mezzo (Garzanti) di Sandra Bonzi, invece, conosciamo Elena Donati, una donna che credeva che la sua vita fosse tutta lì, tra figli, genitori e un marito con cui il matrimonio sembra entrato in crisi. Grazie a un mistero da risolvere e alla sua anima da detective, però, scoprirà che non è mai troppo tardi per tornare a sentirsi vivi, per ridere di gusto, per dire un “no” in più e per ritornare ad amare sé stessi.
Il caso Agresti
Si continua con Il caso Agresti (Salani), un cozy crime scritto dalla giornalista (nonché prima presentatrice della televisione italiana) Elda Lanza, che si inserisce nella serie dei romanzi dedicati al commissario Max Gilardi. Qui lo troviamo ancora solo e inesperto, e per di più costretto a fare i conti con la morte di una delle due gemelle Agresti, in arte Alisja e Irina, spalancando senza volerlo una voragine in cui la fama si mescola ai traffici illegali.
Le mogli hanno sempre ragione
Con il cozy crime Le mogli hanno sempre ragione (Mondadori) di Luca Bianchini ci spostiamo in Puglia, dove il maresciallo Gino Clemente si ritrova ad affrontare la sua prima vera indagine nel pieno della notte di San Vito – e per di più in casa propria, a Polignano a Mare, quando la fedele Adoración, la tata tuttofare della sua famiglia di origini peruviane, viene trovata morta in circostanze ambigue, che lasciano intuire si sia trattato di omicidio.
I garbati maneggi delle signorine Devoto
I garbati maneggi delle signorine Devoto (TEA) di Renzo Bistolfi, il cui sottotitolo è Ovvero, Un intrigo a Sestri Ponente, ci trasporta dal canto suo in Via Privata Vassallo, nel genovese, le cui regine sono appunto le signorine Devoto: Santa, Mariannin e Siria, che nonostante il loro carattere mite saranno le prime a scendere in campo con insospettabile decisione quando la tranquillità e il buon nome del loro mondo verranno minacciati…
La prima operazione della squadra speciale Minestrina in brodo
Un altro cozy crime italiano da segnalare è La prima operazione della squadra speciale Minestrina in brodo (Tea) di Roberto Centazzo, finalista al Premio Garfagnana In Giallo 2016, in cui quattro amici che hanno lavorato nel mondo del crimine realizzano di non potersi abituare alla noia della pensione, decidendo di rimettersi in azione per dedicarsi alle indagini che, per qualche motivo, non avevano potuto affrontare mentre erano in servizio.
Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli
Tra affascinanti detective, carabinieri di paese, reporter d’assalto e misteriosi sconosciuti, Chiara Moscardelli ci fa immergere nel mondo di Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli (Giunti), in cui l’omonima protagonista deve confrontarsi con il suo passato e con la morte e la scomparsa di due persone a lei vicine, nel bel mezzo di un borgo in cui di solito non accade mai niente, ma che ora è improvvisamente in subbuglio.
I cozy crime internazionali da non perdere
Precious Ramotswe, detective
Passiamo ora ai cozy crime d’oltralpe e cominciamo da Precious Ramotswe, detective (Guanda-Tea, traduzione di Claudio Carcano) di Alexander McCall Smith, il primo caso della Ladies’ Detective Agency N. 1. La protagonista, che dà anche il titolo al libro, è infatti la prima e unica investigatrice del Botswana, terra di pace e di minimi reati, che ben presto però la porterà a seguire le tracce di un bambino scomparso, prima che per lui sia troppo tardi.
Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso
Andiamo avanti con Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso (Vallardi, traduzione di Tania Spagnoli e di Federico Zaniboni) di Margot e Jean Le Moal, un cozy crime ambientato in Bretagna che ci presenta una ristoratrice alsaziana alle prese con più di un detrattore, da stanare prima che il suo locale venga chiuso ingiustamente per avvelenamento. Per riuscirci, però, Cathie deve familiarizzare con la gente del posto, impresa non proprio facilissima.
Il club dei delitti del giovedì
Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Si apre così Il club dei delitti del giovedì (SEM) di Richard Osman, i cui protagonisti si metteranno a cercare un assassino a piede libero immedesimandosi nel personaggio dell’anziano curioso e vagamente ingenuo, così da reperire più informazioni possibili.
Il delitto di Montmartre
Torniamo in Francia con Il delitto di Montmartre (Tea, traduzione di Chiara Salina) di Claude Izner, un cult del genere cozy crime che ci porta nella Parigi del 1891, in cui il cadavere di una ragazza sfigurata viene trovato a uno degli incroci più pericolosi della città. Il libraio Victor Legris riceve poco dopo degli indizi che lo spingono a vederci più chiaro e a improvvisarsi detective, pur di scoprire la verità sul triste delitto di Montmartre.
Un misterioso omicidio e molti segreti
Da una capitale all’altra con Un misterioso omicidio e molti segreti (Newton Compton, traduzione di Marta Lanfranco) di Catherine Coles, ambientato nel 1947 a Westleham, vicino Londra, dove Martha Miller è sospettata di aver ucciso con il suo gin alle prugne la presidente del comitato locale. Già malvista dalla popolazione per via del suo recente divorzio dal marito, Martha prende in mano la situazione per dimostrare la propria innocenza…
Il nodo Windsor
Il nodo Windsor (Mondadori, traduzione di Monica Pavani) è invece il primo romanzo della fortunata serie di S. J. Bennett dedicata alle indagini (di fantasia) della regina Elisabetta II: qui la sovrana investiga sulla morte del pianista russo ingaggiato per il suo 90° compleanno, affiancando le ricerche della polizia grazie all’aiuto della giovane Rozie Oshodi, appena assunta dopo una breve carriera come bancaria e tre anni trascorsi nella reale artiglieria…
A cena con l’assassino
Un altro cozy crime uscito negli ultimi anni è A cena con l’assassino (Newton Compton, traduzione di Riccardo Ferrigato) di Alexandra Benedict, la cui storia è quella di Lily Armitage, che non vorrebbe più mettere piede a Endgame House. Se non fosse per il Gioco di Natale organizzato come ogni anno da sua zia, che stavolta promette di farle scoprire la verità sulla morte di sua madre. Ma non si tratterà solo di uno scherzo di cattivo gusto?
L’assassino è tra le righe
Veniamo ora al pluripremiato L’assassino è tra le righe (Einaudi Stile Libero, traduzione di Manuela Francescon) di Janice Allett, ambientato nel paesino inglese di Lockwood, in cui si trasferisce Sam dopo una missione in Africa. Qui viene coinvolta nel gruppo di teatro della comunità, come anche in una strana raccolta fondi che porterà a scoprire più di un omicidio, a sospettare di svariati personaggi e a immergersi un fitto carteggio per ricostruire la verità.
Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
Da menzionare è anche il cozy crime Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno (Feltrinelli, traduzione di Elena Cantoni) di Benjamin Stevenson, che vede Ernie Cunningham festeggiare l’uscita di prigione di suo fratello Michael in un resort di montagna, insieme a tutta la famiglia. Peccato che proprio qui venga trovato un cadavere e che spetti a Ern capire se il colpevole sia uno dei suoi parenti, prima che vengano uccisi tutti.
La cameriera
E concludiamo con La cameriera (La Nave di Teseo, traduzione di Licia Vighi) di Nita Prose, un cozy crime che – come anticipa il sottotitolo – ci presenta la prima indagine di Molly Gray, una venticinquenne che fa la cameriera in un albergo. Quando scopre il cadavere di un milionario in una delle camere dell’hotel, Molly viene scambiata erroneamente per la responsabile, anche se intanto alla polizia sta davvero nascondendo qualcosa…
Fonte: www.illibraio.it