A chi andrà il Premio Strega 2025? I primi retroscena sui libri protagonisti

di Antonio Prudenzano | 15.01.2025

A chi andrà il premio Strega 2025, il prossimo giovedì 3 luglio? Ecco i primi retroscena raccolti da ilLibraio.it sulla 79edizione del riconoscimento letterario più ambito e discusso


A chi andrà il premio Strega 2025, il prossimo giovedì 3 luglio? Come sempre, la corsa al riconoscimento letterario italiano più ambito si apre con ampio anticipo rispetto alla competizione ufficiale, e anche stavolta voci, ipotesi e prime mosse non mancano.

A questo proposito, è già arrivato il primo annuncio di proposta da parte di un giurato… Fulvio Abbate su Mowmag.com nei giorni scorsi ha anticipato di voler candidare Fabio Volo, autore per Mondadori di Balleremo la musica che suonano.

Dopo l’autocandidatura dello scorso anno, dunque, Abbate punta a movimentare sin da subito anche l’edizione 2025 del premio romano, scrivendo: “Lo scrittore Fabio Volo merita il Premio Strega. Punto. Lo avrà. Nessuno pensi che si tratti di un nostro paradosso. Lo merita, punto…”.

Nei giorni scorsi, tra l’altro, il conduttore, attore e scrittore-bestseller era stato citato (in positivo) da Paolo Di Paolo in una lettera a Dagospia in cui criticava il mondo letterario nostrano.

Staremo a vedere a questo punto come la prenderanno Volo e la Mondadori, e come reagiranno dalle parti del Comitato direttivo dello Strega. Per ora, solo silenzio…

Donatella di Pietrantonio nella foto di Musa
Donatella di Pietrantonio nella foto di Musa

Ma al netto di Balleremo la musica che suonano, quali libri potrebbero sfidarsi quest’anno allo Strega, dopo che lo scorso luglio, al Ninfeo di Villa Giulia, si è imposta la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, autrice del romanzo L’età fragile (Einaudi)? In questa prima fase, segnata dai retroscena, è inevitabile usare il condizionale.

Copertina di "L'anniversario" di andrea bajani, tra i libri da leggere 2025

Premesso che il regolamento del premio dà la possibilità agli Amici della Domenica (le giurate e i giurati) di proporre un libro a testa (fino alle ore 12 del 29 febbraio), e che poi, a inizio aprile, il Comitato direttivo dello Strega sceglierà, tra quell’ampia lista di opere segnalate (lo scorso anno furono addirittura 82, un record…) la “dozzina” che andrà a giocarsi l’ingresso in “cinquina”, tra i nomi che circolano da mesi, a quanto ci risulta, c’è quello di Andrea Bajani, che a fine gennaio torna per Feltrinelli con L’anniversario: una storia “di liberazione”, “che affronta senza sconti e sentimentalismi il tabù del totalitarismo della famiglia”. Bajani ha già preso parte al premio romano, arrivando in cinquina nel 2021 con Il libro delle case (sempre edito da Feltrinelli). Quanto alla casa editrice milanese, che quest’anno compie 70 anni e che lo scorso anno è stata protagonista in finale con Paolo Di Paolo, non si impone al Ninfeo dal 2005 (con Maurizio Maggiani).

Ma, come sempre negli ultimi anni, i libri di cui si parla della vittoria finale sono diversi, e quella 2025 si annuncia come un’edizione aperta ed equilibrata.

copertina di quello che so di te di nadia terranova tra i libri da leggere 2025

Dopo la cinquina raggiunta nel 2019 con Addio fantasmi (Einaudi Stile Libero), il 2025 potrebbe essere l’anno del ritorno da protagonista di Nadia Terranova, passata a Guanda, con cui pubblica uno dei libri più attesi di questo inizio d’anno, Quello che so di te: un romanzo familiare, fatto di “misteri e silenzi che hanno attraversato le generazioni”. La storia di una donna (quella dell’autrice siciliana) che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: non potrà mai più permettersi di impazzire. Sì, perché la follia, nella sua famiglia, non è solo un pensiero astratto, ma ha un nome, e quel nome è Venera, una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni…

Trent’anni dopo l’esordio di culto, il romanzo generazionale Jack Frusciante è uscito dal gruppo, lo scorso autunno Enrico Brizzi ha deciso di riprendere le fila della storia d’amore tra Alex e Aidi: Due (HarperCollins Italia) è un libro che fa risintonizzare con l’adolescenza, la buona musica e i primi amori, e potrebbe essere una delle sorprese dell’edizione 2025 dello Strega.

Paolo Nori Chiudo la porta e urlo

E veniamo alla Mondadori, un tempo presenza quasi fissa nell’albo d’oro del premio, e che non riesce a imporsi dal lontano 2012 (in quel caso, con Alessandro Piperno): a Segrate, stando alle voci raccolte da ilLibraio.it, circolano i nomi di Paolo Nori, autore emiliano di Chiudo la porta e urlo, dedicato a Raffaello Baldini (“un poeta grandissimo eppure pochi sanno chi è, e di quei pochi pochissimi ne hanno riconosciuto la voce”). Dalle parti della prima casa editrice italiana si parla anche di Pietro Grossi, che firma un’opera intima, Qualcuno di noi; al momento, la presenza in gara di Nori appare più probabile, e nel caso sarà interessante osservare l’accoglienza degli ormai non pochi giurati all’estero per la lingua dello scrittore emiliano. Restando sempre alla Mondadori, potrebbero essere proposti anche La guerra dei Traversa di Alessandro Perissinotto, romanzo familiare che porta a Torino, agli albori del fascismo, e Il figlio di Forrest Gump, memoir sul padre di Angelo Ferracuti, che racconta l’epica della corsa.

Rimaniamo nell’ambito del primo gruppo librario italiano ma spostiamoci dalle parti di Einaudi, reduce dal successo del 2024. Come sempre, sono diverse le ipotesi, tra via Biancamano e Stile Libero: a quanto abbiamo appreso, si parla di una possibile candidatura per I titoli di coda di una vita insieme dello scrittore napoletano Diego De Silva, che per questo romanzo ha lasciato momentaneamente l’amato Vincenzo Malinconico, “avvocato d’insuccesso”, per narrare la fine di un amore. L’altra possibilità è legata alla presenza in gara di Marco Balzano, autore di Bambino, romanzo “storico e civile” che porta a Trieste e in cui la guerra è protagonista. Balzano ha già vinto un premio importante, il Campiello 2015 con L’ultimo arrivato (Sellerio), e nel 2018 è giunto secondo al Ninfeo con Resto qui (Einaudi).

I giorni di Vetro Nicoletta verna

Non ci sono solo De Silva e Balzano: sì, perché Einaudi Stile Libero potrebbe essere della partita con Nicoletta Verna (I giorni di Vetro), romanzo che intreccia la Storia del secolo scorso con le vicende di un intero villaggio e, soprattutto, con la storia di due donne.

Anche la scrittrice e saggista Elisabetta Rasy, in uscita per Rizzoli con Perduto è questo mare, potrebbe prendere parte alla competizione: al centro della storia, il legame spezzato tra un padre e una figlia, il tutto osservato attraverso la lente dell’amicizia tra la stessa autrice e lo scrittore Raffaele La Capria: “Una Napoli mitica fa da contorno alla storia di due uomini: il primo padre di sangue della narratrice, il secondo padre letterario”.

Copertina di "Paradiso" di Michele Masneri, tra i libri consigliati del 2024

Dopo la cinquina del 2022 con Fabio Bacà, nel 2025 potrebbe rivedersi allo Strega Adelphi, ovviamente con Michele Masneri, brillante penna di costume del Foglio e autore del romanzo Paradiso (a 10 anni dal primo, Addio, Monti, che uscì per minimum fax). Intervistato da ilLibraio.it, il giornalista e scrittore aveva parlato così dello Strega: “Una grande cerimonia romana alla quale almeno una volta nella vita bisogna andare, anche perché trovi tutta la gamma di ex: ex assessori, ex giovani, ex sindaci, ex nobili, ex politici, ex intellettuali. Un grande spaccato di romanità che, non a caso, si svolge in un (bellissimo) museo”. In un premio romanissimo come lo Strega, certo non stonerebbe un romanzo romanissimo come quello di Masneri, che descrive con ironia una certa fauna capitolina.

copertina di "E tutti danzarono" di Alessandro Bertante, tra i libri da leggere 2025

Giunta seconda a luglio 2024 con Invernale di Dario Voltolini, staremo a vedere come si muoverà quest’anno La Nave di Teseo, che avrebbe in uscita il nuovo inquietante romanzo di Alessandro Bertante, E tutti danzarono. Al centro della storia ci sono Ivan, un padre separato, dedito all’alcool e alla nostalgia, e sua figlia Micol, tra le centinaia di migliaia di giovani che parteciperanno a uno dei rave più grandi di sempre, nel cuore di Milano. “Quando la festa si trasforma in un’insana mania, e le persone sembrano colpite da una trance inspiegabile e letale, Ivan decide di affrontare tutte le sue paure e fare affidamento su energie nascoste per trovare e salvare la figlia, mentre il capoluogo milanese si trasforma in uno scenario pericoloso e impazzito”. Bertante è stato protagonista al Premio Strega 2022 con Mordi e fuggi e, prima ancora, con Nina dei lupi.

Veniamo a Ponte alle Grazie: per la casa editrice milanese si parla di Giorgio Biferali, che firma Sono quasi pronto, romanzo di formazione che affronta il tema della paternità, di Deborah Gambetta, che in Incompletezza mette al centro la vita e il pensiero di Kurt Gödel, uno dei maggiori matematici della Storia, e di Giovanni Greco, che firma Il club 27, “romanzo di formazione su una generazione la cui fragilità accompagna la disperata ricerca di autenticità”.

Quanto a Sellerio, potrebbe partecipare La signora Meraviglia, debutto narrativo di Saba Anglana, cantante, attrice, doppiatrice e conduttrice radiofonica italiana di origine somala. L’altra suggestione è legata alla presenza in gara di Janek Gorczyca, autore polacco, all’esordio con Storia di mia vita (non è un refuso), che vive a Roma da più di trent’anni e che ha vissuto spesso per strada, in case occupate o in case di amici.

Il 7 febbraio lo scrittore e saggista Giuseppe Lupo esce con Storia d’amore e macchine da scrivere, presentato da Marsilio come “una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due”. Nella trama del romanzo – che potrebbe segnare il ritorno allo Strega di Lupo – giocano un ruolo importante Ivrea e l’immaginazione di Adriano Olivetti.

Tra i possibili ritorni al premio romano, quello di Wanda Marasco, che firma per Neri Pozza Di spalle a questo mondo, un libro che recupera le vicende di Ferdinando Palasciano, medico filantropo e patriota, e di sua moglie, la nobildonna russa Olga de Wawilov, a Napoli, sul finire dell’Ottocento: “un romanzo che pone al centro il tema della follia e della fragilità umana, spunto di riflessione attuale nonostante l’ambientazione storica”.

Ancora un probabile ritorno: Rossana Campo firma per Bompiani Libere e un po’ bastarde, “un breve romanzo d’amore ed eros”, con cui potrebbe ripresentarsi al premio romano (nel 2016 aveva partecipato – e vinto lo Strega Giovani – con Dove troverete un altro padre come il mio, Ponte alle Grazie).

Tornando in casa Marsilio, si parla anche di Grazia Verasani, e del suo Hotel Madridda
(che “racconta che cosa succede in una comunità che è stata abituata a pensare ma che, per paura, si è disabituata a farlo…”), e di Nikolai Prestia, che firma La coscienza delle piante: nato nel 1990 in Russia, all’età di otto anni, insieme alla sorella, l’autore è stato adottato da una coppia italiana che vive in Sicilia. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Siena e oggi vive a Roma. Sempre per Marsilio ha esordito nel 2021 con Dasvidania.

Come detto, gli Amici della Domenica lo scorso anno proposero ben 82 titoli, e anche quest’anno la lista di opere protagoniste, almeno nella fase iniziale, potrebbe essere lunghissima…

Tra le case editrici indipendenti che cercheranno di esserci, troviamo Neo Edizioni, che a metà febbraio propone Spettri Diavoli Cristi Noi di Riccardo Ielmini, che ha vinto la prima edizione del Premio nazionale di narrativa Neo Edizioni 2024 – Anno zero. Un libro – spiega la casa editrice – scelto tra oltre cinquecento opere arrivate in lettura, selezionato per l’unicità della voce e per la storia avvincente e toccante che narra.

Già protagonista al premio Strega nel 2023 con Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, Laurana quest’anno potrebbe riprovarci con Lo splendore di Pier Paolo Di Mino, che “si colloca nella tradizione modernista di Joyce, Proust, Döblin, Mann, Broch, Musil, Hesse, Canetti”, raccontando l’infanzia di Hans Doré, nato nel 1911 in un sobborgo di Berlino e destinato a diventare il “vero re”, “colui che – senza saperlo – potrà salvare il mondo dalla macchina della necessità…”.

Ci riproverà la stessa Manni, con Un pezzo alla volta di Michele Gambino, apprezzato giornalista e autore di reportage, che ha iniziato a fare il cronista nel 1980 con Giuseppe Fava, occupandosi di mafia. Nel corso della sua carriera Gambino ha scritto di guerra, misteri e di molto altro. Nel suo racconto trovano spazio il Libano, l’Afghanistan, l’ex Jugoslavia e molti altri Paesi e momenti decisivi degli ultimi decenni.

Giulio Perrone Editore, che quest’anno compie vent’anni, potrebbe a sua volta essere in corsa con  Il cielo sopra Gaza non ha colori, secondo romanzo di Morena Pedriali Errani, artista circense e attivista per le minoranze romanì, che ha esordito nel 2023 Prima che chiudiate gli occhi. Il suo nuovo romanzo, in libreria a marzo, parla di due gemelle palestinesi che fuggono a nord della Striscia a seguito del 7 ottobre.

Fonte: www.illibraio.it


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