Lo scrittore che ama i boschi, la bici e i suoi ulivi…

di Redazione Il Libraio | 09.07.2014

Marco Vichi, che per Guanda ha appena pubblicato "Fantasmi del passato", la nuova indagine del commissario Bordelli, ama la natura. E ne parla in quest'intervista


Lo scrittore Marco Vichi (foto di Filippo Milani), che per Guanda ha appena pubblicato “Fantasmi del passato”, la nuova indagine del commissario Bordelli, ama la natura. E ne parla con Cado in piedi…
Lei vive nel Chianti dove, tra l’altro, si prende cura del suo oliveto. Cosa l’ha spinta a dedicarsi alla campagna?
“Sono nato e cresciuto a Firenze, ma fin da quando ero bambino, a primavera la mia famiglia si spostava in campagna, proprio nella casa dove ormai vivo da più di trent’anni. Ho messo un po’ di radici in questo luogo, e quando i contadini, ormai anziani, hanno tirato i remi in barca, ho pensato di non abbandonare l’oliveto e di non darlo in gestione a qualcuno, ma di cercare di occuparmene personalmente. Una grande fatica, ma anche una soddisfazione. E poi, quando si passano molte ore davanti al computer, stare in mezzo alla natura fa bene”.
Veniamo a un altro suo interesse. Non sono pochi gli scrittori italiani con la passione per i pedali: dove la portano le sue frequenti uscite in bicicletta? 
“Vado soprattutto sule colline intorno a casa, nel Chianti. Molto spesso pedalo con un amico, e ci facciamo un bel po’ di chilometri in strade bellissime. Quando ero bambino andavo molto spesso in bicicletta”.

 
Ha mai pedalato in compagnia di altri suoi colleghi scrittori?
“Certo, ogni tanto succede. E ho partecipato a quel bellissimo progetto di Simone Sacco, Il Giro d’Italia in Ottanta Librerie”.

 
Un’altra sua passione sono le camminate nei boschi: preferisce spostarsi da solo o in gruppo?
“In due è l’ideale. Si cammina, si parla. Ma vado spesso anche da solo”.
Stare a contatto con la natura in che modo aiuta la sua creatività letteraria?
“Capita spesso che, camminando da solo, mi metta a ‘scrivere’ mentalmente. Pagine intere, con i dialoghi, e quando torno a casa riporto sulla carta quello che ho pensato”.

Un’ultima curiosità: dove trascorrerà le vacanze estive?

“Quasi sempre resto a casa, e viaggio un po’ durante in resto dell’anno”.

Fonte: www.illibraio.it


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