"L’estate brucia ancora", romanzo d’esordio di Chiara Fina, racconta il profondo legame tra due ragazze: Carlotta ed Emma. Un rapporto destinato però a essere stravolto all’improvviso, durante gli ultimi giorni di un'estate che le segnerà per sempre... Su ilLibraio.it, la riflessione dell'autrice, che cita "Le vergini suicide" di Jeffrey Eugenides e "A sangue freddo" di Truman Capote
L’estate brucia ancora racconta la storia di un’amicizia imperlata di luci e ombre.
È una sera d’estate quando Carlotta, protagonista e voce narrante, incontra Emma. La vede camminare per strada in occasione di una sagra di paese e, quasi senza volerlo, si ritrova a seguirla dietro il palco di un concerto dove Emma si è nascosta per fumare indisturbatamente.
Carlotta avverte subito che dentro quella ragazza brucia qualcosa di oscuro e al contempo affascinante; invece di scappare via, come forse dovrebbe, sceglie di rimanere con lei. E così inizia il loro legame, troppo complicato per essere rinchiuso nei contorni lineari e rassicuranti di una semplice “amicizia”. È una storia d’amore al contrario. Una storia di violenza.
Emma Welch, fata magnetica, educata fin da bambina agli ideali di pace e amore degli anni ’70, potrebbe assomigliare alla Penny Lane del film Quasi famosi, di Cameron Crowe. E tuttavia, da subito, si rivela anche un demone travestito da femmina; la prova è tutta racchiusa nei suoi capelli, rossi come un sole che sanguina, e lunghissimi. Simbolo della sua vita scapigliata e senza regole.
Dall’altra, la protagonista risulta una ragazzina tremendamente normale.
Carlotta non ha mai avuto una migliore amica, prima di Emma. Abita al terzo e ultimo piano di una palazzina diroccata, trascorre le giornate a disegnare piuttosto che fare i compiti. È figlia unica, cresciuta insieme alle cugine, persone che accidentalmente possiedono il suo stesso sangue ma con cui non ha molto in comune, a parte le prime invidie nei riguardi delle ragazze bionde e col sedere piccolo. Altrettanto fragile è la sua “amicizia” con le vicine di casa. Non capiscono perché mai Carlotta giochi con i maschi, o perché addirittura si vesta come un maschio. Con quel cappello rosso, con la visiera al contrario, e il diluvio di graffi sulle gambe non depilate.
Iniziando a scrivere questo romanzo, ho compreso che i primi affetti della protagonista non avrebbero potuto costituire per lei quel legame invincibile che univa le sorelle Lisbon del romanzo Le vergini suicide, di Jeffrey Eugenides. Carlotta, la sua gemella nella vita e nella morte, doveva cercarla lontano dalla famiglia.
E tuttavia, non appena la trova, un elemento disturbante rovina il loro rapporto: l’alieno.
Dopo l’incontro con quell’uomo calvo – che le osserva dal finestrino della sua auto –, che ha la pelle bianca di un malato e gli occhi nerissimi, le due ragazze non sono più le stesse.
All’improvviso, sentono l’umanità scivolare via e diventano vittime, il nulla assoluto. Ora lo stesso panorama si fa scuro e traboccante di insidie. Cesinole, piccolo paese in cui tutto accade, ricorda i minuscoli centri abitati che ogni tanto finiscono al centro delle cronache nere: luoghi in cui la tranquillità della provincia e i crimini di sangue formano un’unione che permane nel tempo. Come nel capolavoro letterario di Truman Capote, A sangue freddo.
E così quell’amicizia, che prometteva di essere splendida, si trasforma. Adesso prevede bagliori e temporali, allontanamenti che sembrano addii rabbiosi e riavvicinamenti inestricabili, ma soprattutto menzogne, la somma fondamentale del loro legame storto come gli ulivi del Salento.
Sebbene, infatti, da principio il male subìto ne separi i destini, in seguito li amalgama talmente bene da crearne uno alternativo: dopo che l’alieno si radica nelle loro vite, Carlotta ed Emma sono confuse, non sanno più qual è il loro posto e il ruolo che dovrebbero interpretare. Prima sono vittime, poi carnefici, poi sante, poi di nuovo vittime, in una giostra che non smette mai di girare. Tutto nella speranza di poter tornare a essere ciò che l’alieno aveva interrotto: due ragazze.
L’AUTRICE E IL LIBRO – Chiara Fina è nata nel 1991 e vive a Campi Salentina. Insegna Lettere. L’estate brucia ancora è il suo romanzo d’esordio, pubblicato da Guanda.
Fonte: www.illibraio.it