Alla fine degli anni Quaranta, sullo sfondo di una Londra inconfondibile si muove George Garner, scrittore divorziato di mezza età, con grandi ambizioni letterarie ma bloccato in un impiego senza prospettive presso una casa editrice. George vive in un mondo intriso di arte e di libri: Graham Greene è il metro di misura per incasellare le nuove conoscenze, Dickens un compagno costante in tutti i suoi spostamenti. È anche poco incline a far fronte alle questioni pratiche e i suoi rapporti con le persone rimangono sempre a un livello superficiale, di mera formalità. L’unico con cui riesce ad aprirsi è William Widgery, un compagno di scuola con il quale intrattiene da anni una fitta corrispondenza, ma che inspiegabilmente da un po’ non risponde più alle sue lettere. Le giornate procedono in una confortante e compiaciuta monotonia, fino a quando George riceve l’inaspettata proposta di dirigere una rivista letteraria. Lusingato per l’offerta, inizia con entusiasmo a pianificare temi e articoli per la nuova creatura, ma a turbare i suoi progetti arriva una richiesta dalla sorella di William, preoccupata perché il fratello è scomparso. In nome della loro amicizia George accetta di aiutarla a scoprire che cosa è successo, ma quella che si prefigurava come una breve deviazione dalla routine quotidiana si trasforma in una spirale di violenza e terrore che non avrebbe mai immaginato di dover fronteggiare, in cui si ritrova a essere una pedina sacrificabile in un gioco molto più grande di lui. Sfoglia le prime pagine
