Che cosa accade quando un uomo di mezza età si accorge che la propria storia può essere letta attraverso quella della Bibbia e del suo Dio onnipotente e vendicativo? Shalom Auslander è nato e cresciuto in una rigida famiglia disfunzionale di ebrei ortodossi di Monsey, New York. Figlio di un padre alcolizzato e di una madre divorata dai sensi di colpa, ha vissuto da sempre sotto il giudizio implacabile di Dio. Oggi, però, ha finalmente capito che è stata proprio quella storia, impiantatagli dai rabbini in tenera età, ad avergli fatto credere di essere disgustoso, spregevole, fallito. Una storia che viene spietatamente raccontata da migliaia di anni. Una storia che gli ha insegnato che tutto e tutti, lui compreso, sono semplicemente feh, una espressione di disapprovazione che in yiddish significa più o meno uno schifo. Adesso che ha toccato il fondo, Shalom desidera solo riscrivere quella storia, per non trascinare con sé i suoi figli e possibilmente non avvelenare l’unica relazione sana della sua vita, quella con la donna che ama. Nel suo viaggio di trasformazione incontrerà Philip Seymour Hoffman, Schopenhauer e Kafka, Giobbe e Geremia, gli angeli Gabriele ed Elia. Dovrà affrontare sconfitte e delusioni, e metterà a rischio la vita, ma quando tutto sembrerà perduto sarà proprio in se stesso, dopo anni passati a criticarsi e disprezzarsi, che troverà la forza per ripartire.
Un memoir irriverente e provocatorio, il miglior Auslander alle prese con una storia di famiglia raccontata senza filtri e senza tabù per mostrarci come in fondo è sempre possibile esorcizzare i nostri demoni e riscattare anche la più disonorevole delle esistenze.
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Un memoir irriverente e provocatorio, il miglior Auslander alle prese con una storia di famiglia raccontata senza filtri e senza tabù per mostrarci come in fondo è sempre possibile esorcizzare i nostri demoni e riscattare anche la più disonorevole delle esistenze.
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