Autrice di culto negli Stati Uniti, già premiata con il Pulitzer al suo esordio narrativo nel 2000, Jhumpa Lahiri torna con profonda sensibilità e maturità stilistica sui temi a lei cari. Si passa da Boston a New York, da Londra a Roma, dall'India alla Thailandia: scenari diversi per raccontare storie di esilio e di perdita, di amore deluso o negato, di maternità e conflitti famigliari.
Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, il loro senso di non appartenenza, le loro vite divise tra due paesi e due culture, tra la nuova libertà e il radicamento nella tradizione. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Ruma, una giovane madre indiana trasferitasi da poco a Seattle, riceve la visita del padre vedovo: il nonno instaura un tenero legame con il nipotino, ma non riesce a confidare alla figlia un segreto che potrebbe sconvolgerla; nel secondo, una donna bengalese, emigrata negli Stati Uniti con il marito che la famiglia ha scelto per lei, trova conforto alla solitudine in un amore proibito. Un'altra storia, quella di Hema e Kaushik, si dipana in un terzetto di racconti tra loro collegati, seguendo, dall'infanzia alla maturità, le vite di una ragazza e di un ragazzo che per un inverno hanno vissuto nello stesso appartamento a Cambridge: la loro è una vicenda in cui i sentimenti si intrecciano in modo rapsodico ma straordinariamente intenso. In questa magistrale sinfonia in otto movimenti, padri e madri, mariti e mogli, fratelli e sorelle, amici e amanti si incontrano e si scontrano; si osservano impietosi, assistono impotenti alle rispettive sconfitte e infelicità; vivono una vita apparentemente sospesa, in bilico tra rinuncia e speranza, finché un evento improvviso, come una conflagrazione, rovescia le prospettive e trasforma ogni cosa. "Una voce meravigliosa." Time "La sua peculiarità è una scrittura precisa e profonda, che colpisce al cuore nel descrivere la vita dei suoi personaggi." Usa Today "Jhumpa Lahiri, forse per adesione personale all'esperienza umana che descrive, sa penetrare con grazia e finezza psicologica nel gioco di realtà in conflitto, di esperienze quotidiane, di comici incidenti, di piccole tragedie che costeggiano la strada dell'americanizzazione." Irene Bignardi, la Repubblica
Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, il loro senso di non appartenenza, le loro vite divise tra due paesi e due culture, tra la nuova libertà e il radicamento nella tradizione. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Ruma, una giovane madre indiana trasferitasi da poco a Seattle, riceve la visita del padre vedovo: il nonno instaura un tenero legame con il nipotino, ma non riesce a confidare alla figlia un segreto che potrebbe sconvolgerla; nel secondo, una donna bengalese, emigrata negli Stati Uniti con il marito che la famiglia ha scelto per lei, trova conforto alla solitudine in un amore proibito. Un'altra storia, quella di Hema e Kaushik, si dipana in un terzetto di racconti tra loro collegati, seguendo, dall'infanzia alla maturità, le vite di una ragazza e di un ragazzo che per un inverno hanno vissuto nello stesso appartamento a Cambridge: la loro è una vicenda in cui i sentimenti si intrecciano in modo rapsodico ma straordinariamente intenso. In questa magistrale sinfonia in otto movimenti, padri e madri, mariti e mogli, fratelli e sorelle, amici e amanti si incontrano e si scontrano; si osservano impietosi, assistono impotenti alle rispettive sconfitte e infelicità; vivono una vita apparentemente sospesa, in bilico tra rinuncia e speranza, finché un evento improvviso, come una conflagrazione, rovescia le prospettive e trasforma ogni cosa. "Una voce meravigliosa." Time "La sua peculiarità è una scrittura precisa e profonda, che colpisce al cuore nel descrivere la vita dei suoi personaggi." Usa Today "Jhumpa Lahiri, forse per adesione personale all'esperienza umana che descrive, sa penetrare con grazia e finezza psicologica nel gioco di realtà in conflitto, di esperienze quotidiane, di comici incidenti, di piccole tragedie che costeggiano la strada dell'americanizzazione." Irene Bignardi, la Repubblica