Dei molti temi che ricorrono nell’opera di Rabindranath Tagore – l’amore, il dolore, la solitudine, il viaggio, Dio… – uno sembra prevalere sugli altri: quello della natura. In quest’antologia del grande scrittore bengalese troviamo pagine dense di partecipate descrizioni dell’ineffabile e dolce bellezza del paesaggio, testimonianza di un’attenta contemplazione e, con le parole dell’ di Brunilde Neroni, della «ricerca di quel felice momento della Creazione come segno divino e vicino a chi lo sa ricercare… Profondamente orientale nei suoi percorsi verdi e nell’accurata capacità di ritrarre in piccole miniature, di assoluta realtà, luoghi, ambienti, piante e animali, Tagore ci offre la possibilità di leggere non solo la sua pagina, ma anche la sua vita».