Un giorno, al ritorno da scuola, Helga, dodici anni e mezzo, trova la madre intenta a preparare una valigia. Quel viaggio improvviso le appare sospetto fin da subito: dove va? Perché parte da sola? La sua straordinaria avventura comincia così, dal dolore per una separazione e dal coraggio con cui rifiuta di accettarla. La madre è ebrea, se pure convertita, e la consapevolezza che sia questo il problema si fa a poco a poco più chiara: per via degli insulti dei compagni, dei silenzi imbarazzati del padre e dell'isolamento in cui li confina il piccolo paese. Gli ebrei e i non ebrei, impara Helga, sono diversi: nell'aspetto, nelle abitudini, diversi come la gente di città e la gente di campagna, come la madre ? dolce, ironica, a proprio agio con le parole e capace qualche volta di dimenticarsi allegramente dei doveri ? e il padre e zia Brunilda, per i quali l'ordine e il dovere vengono prima di tutto. Per Helga abbandonare il rifugio-prigione della zia, mettersi in viaggio verso i campi di prigionia alla ricerca della madre, vuol dire anche esplorare questa diversità.